mercoledì 17 agosto 2011

Sono un serio umorista


L’umorismo è una cosa seria.
Ed io sono un serio umorista.
L’umorismo è un genere che si divide in due principali categorie, quello grasso e l’altro.
Il primo è il più facile.
Il suo risultato è quello di far ridere a crepapelle, tenendosi la pancia (appunto, dal ridere) e di produrre lacrimazione a causa delle contrazioni che un riso sgangherato provoca nella zona oculare.
Ingredienti preferiti del riso grasso sono i prodotti della digestione umana ed animale, l’apparato riproduttivo umano sia maschile che femminile, con una netta prevalenza per quest’ultimo, i rumori fatti con la bocca o con il ventre, l’ebbrezza alcoolica,  le mogli viperine, i mariti cornuti, i preti cavallini, le monachelle libidinose, le donne allegre, le battone, gli invertiti e simili altri raffinati argomenti.
Il testo deve essere scurrile, esplicito quanto più possibile, la scrittura dialettale (preferiti il veneto ed il romanesco), l’atteggiamento  di chi parla o scrive trasgressivo e provocatorio, scapigliato e preferibilmente in maniche di camicia o, meglio ancora, in canotta.
L’altro, quello fine, elegante, è più difficile.
Anche quando, assai raramente, per la verità, prende spunti dall’umorismo grasso, li tratta con leggerezza, senza riferimenti espliciti cosicché essi emergano non da parole volgari,  di facile effetto, ma da sottintesi e giri di parole che sono essi stessi  originali  e frutto di fantasia, esposti in maniera da essere accetti anche dalle orecchie più sensibili.   
Il mio genere di umorismo è quello che chiamerei letterario (se non temessi di far ridere qualcuno) fatto di racconti brevi e di novelle concentrate, piccoli atti unici frutto di pura fantasia o ispirati da fatti ed avvenimenti veramente accaduti opportunamente trattati.
I miei studi universitari in legge, qualche anno di professione legale e 35 di attività – di cui 15 dirigenziale -  al servizio di una grossa compagnia d’assicurazioni nel campo della liquidazione dei sinistri, mi offrono un’ enorme quantità di spunti dai quali attingo a piene mani.
Ma ho pure un’altra fonte insospettabile di umorismo: infatti, pur essendo cattolico e sforzandomi di comportarmi di conseguenza, non disdegno neppure i prendere talora spunti da fatterelli di parrocchia  o da episodi buffi che abbondano nel Vecchio Testamento.
Perché non è vero che il cattolico praticante debba sempre avere la faccia da funerale e pensare solo che da un momento all’altro potrebbe andare all’altro mondo.
Anche nel Vecchio Testamento la gente ride: si pensi, a mo’ d’esempio, ad Abramo ed a Sara che si prostrano faccia a terra e scoppiano, molto irriverentemente,  a ridere allorché il Signore annuncia loro che, nonostante l’età molto, ma molto avanzata avrebbero avuto un figlio.
E non è neppur certo, come taluni affermano, che Gesù non abbia mai riso.
Ma chi può escludere che egli abbia sorriso felice ai bimbi che, aderendo al suo desiderio (lasciate che i pargoli vengano a me) accorrevano festanti accanto a lui?
E pensate a Zaccheo, quell’agente delle tasse piccoletto e tozzo, un vero tappo, che in mezzo alla folla, a causa della scarsa statura, non riusciva, come ardentemente desiderava,  a vedere il Signore. Allora che fa, si arrampica su di un albero e lo invoca  a gran voce: Gesù lo vede e gli dice di scendere subito dall’albero per accompagnarlo a casa sua.
L’ometto, incredulo, scende a precipizio, un ramo cede,  lui casca in terra lungo disteso ma, nonostante la pacca presa, pesto e impolverato  corre verso Gesù e gli bacia i piedi.
Non credete che a Gesù, davanti a questa scenetta, sia venuta la voglia di ridere, ed anche l’abbia fatto, sia pure con discrezione, per non offendere il povero Zaccheo?
Infine, siccome ho pubblicato dei libri e scrivo su giornali e riviste, ad alcuni pare strano che il Giovanni Zannini umorista sia lo stesso che scrive anche cose serie.
E ciò mi mette in crisi perché non mi riesce di capire che razza di scrittore io sia, posto che io sia uno scrittore.  
        
                                      Giovanni Zannini








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