Il progetto generativo portato avanti
dal Politecnico di Milano nasce dalla volontà di indagare ed
ampliare i campi della creatività umana non conseguibili ai giorni
nostri senza l'utilizzo di strumenti informatici.
Questo progetto comprende l'arte
generativa che è un'espressione creativa necessariamente mediata da
un codice (software generativo) risultato di un processo a cui
contribuiscono, con diversi gradi di autonomia, artista e sistemi non
umani che si propongono di rappresentare (con forme, colori,
suoni...) strutture complesse originate da differenti esperienze
formative. In tal modo è possibile realizzare una delle modalità
espressive più adatte per coniugare il rapporto fra arte e scienza.
Maurizio Turlon padovano laureato in
fisica all'Università patavina, già insegnante di matematica e
fisica nei licei cittadini, è l'alfiere a Padova di questo tipo di
pittura che consente di creare e visualizzare forme definite in spazi
di varie dimensioni.
Per rendere esplicita e comprensiva la
pittura generativa egli parte dalla considerazione che l'arte e la
scienza che originariamente convivevano utilizzando gli stessi
principi e le stesse regole (ricordiamo personaggi famosi
contemporaneamente artisti e scienziati) si sono nel tempo
divaricati, ma solo apparentemente. Si pensi, per fare un esempio,
ad un albero che dietro la triplicità della chioma, del tronco e
delle radici presenta caratteristiche equivalenti alle strutture di
un fiume (fonte, percorso, foce) convergenti con le risultanze
ispirate dal concetto fisico-matematico detto “dipolo”.
Da qui, utilizzando migliaia di
programmi frutto di una vita di studio e di passione per le
discipline scientifiche, Turlon ha trovato il modo di esprimere la
propria creatività agendo sulla sua magica tastiera così come il
comune pittore creando fantastiche composizioni che, associate a
impulsi fisico sonori, emettono suoni riconducibili ai più vari
generi musicali.
Nella recente mostra “Momart Art
Exibition” presso l'ex macello di via Cornaro, Turlon ha presentato
sue opere stampate su tela con forme e colori sin qui mai realizzati
che hanno suscitato l'interesse dei visitatori: un viaggio intrigante
tra vista, udito e mente.
Giovanni
Zannini
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