mercoledì 4 febbraio 2015

ISLAM: IL CORAGGIO DI USCIRE DALL'EQUIVOCO

Molti sono i musulmani che di fronte a violenze inaudite quali  la recente strage di Parigi,  i massacri  in Nigeria ed in altre parti del mondo contro i cristiani,  e l’utilizzo criminale di bambini imbottiti di esplosivo  utilizzati come bombe  negli attentati,  esprimono il loro dissenso contro coloro che pur affermandosi  musulmani  sono autori di tali efferati delitti.
Sono i  rappresentanti  del  cosiddetto “Islam moderato” ai quali va riconosciuta la buonafede,  la sincerità delle loro parole ed il coraggio di opporsi a quanti  si comportano in maniera inumana proprio in nome della religione dell’ISLAM alla quale  entrambe le fazioni appartengono.
Ma le loro parole cozzano contro una realtà che proviene proprio dal Corano, il libro sacro dell’Islam che
alla Sura  IX  versetto 29  afferma testualmente: “Combattete coloro che non credono in Allah e nell’Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli , fra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finchè non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati”; che  al  successivo versetto 30 invoca  Allah affinchè annienti giudei e nazareni, ed al seguente 123 esclama: ”O voi che credete, combattete i miscredenti che vi stanno attorno, che trovino durezza in voi. Sappiate che Allah è con i timorati”.
Ma, affermano i “moderati”, nel Corano sta  anche scritto che (Sura II versetto 62) “In verità coloro che credono, siano essi giudei, nazareni o sabei, tutti coloro che credono in Allah e nell’Ultimo Giorno e compiono il bene riceveranno il compenso presso il loro Signore. Non avranno nulla da temere e non saranno afflitti”.
Non è chi non veda  la drammatica situazione nella quale viene a trovarsi il fedele musulmano di fronte al Corano  composto da 6200 versetti talora di difficile interpretazione e contradditori, che si susseguono in maniera un po’ caotica e senza filo conduttore.    
Purtroppo l’Islam non ha avuto una figura in grado di adeguare taluni principi del Corano riflettenti realtà esistenti allorchè fu scritto da Maometto  ma oggi fatalmente superate.
Allo stesso modo in cui Cristo superò con il Vangelo taluni aspetti negativi del Vecchio Testamento non più compatibili con l’evolvere della civiltà,  che i cattolici non possono più osservare e si guardano bene dall’evocare.
L’auspicio, ben consci delle difficoltà che ad esso si contrappongono per le troppe divisioni  e la mancanza di un’autorità centrale in  grado di promuoverlo,   è che questo “aggiornamento” si verifichi anche nell’ambito dell’Islam  con l’abbandono di quelle espressioni di violenza che oscurano   i molti valori (ad esempio la misericordia, la giustizia ed un’economia più umana ) che fanno del Corano un libro che per molti versi anche i cattolici  possono  leggere ed apprezzare.            

Padova 22-1-2015                                                                                             Giovanni Zannini



  



   

 



Nessun commento:

Posta un commento