Molti sono i musulmani che di fronte a violenze inaudite quali la recente strage di Parigi, i massacri in Nigeria ed in altre parti del mondo contro
i cristiani, e l’utilizzo criminale di
bambini imbottiti di esplosivo
utilizzati come bombe negli
attentati, esprimono il loro dissenso
contro coloro che pur affermandosi musulmani sono autori di tali efferati delitti.
Sono i rappresentanti del cosiddetto
“Islam moderato” ai quali va riconosciuta la buonafede, la sincerità delle loro parole ed il coraggio
di opporsi a quanti si comportano in
maniera inumana proprio in nome della religione dell’ISLAM alla quale entrambe le fazioni appartengono.
Ma le loro parole cozzano contro una realtà che proviene
proprio dal Corano, il libro sacro dell’Islam che
alla Sura IX
versetto 29 afferma testualmente: “Combattete coloro che
non credono in Allah e nell’Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e
il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli , fra la gente della Scrittura, che
non scelgono la religione della verità, finchè non versino umilmente il
tributo, e siano soggiogati”; che al
successivo versetto 30 invoca
Allah affinchè annienti giudei e nazareni, ed al seguente 123 esclama: ”O
voi che credete, combattete i miscredenti che vi stanno attorno, che trovino
durezza in voi. Sappiate che Allah è con i timorati”.
Ma, affermano i “moderati”, nel Corano sta anche scritto che (Sura II versetto 62) “In
verità coloro che credono, siano essi giudei, nazareni o sabei, tutti coloro
che credono in Allah e nell’Ultimo Giorno e compiono il bene riceveranno il
compenso presso il loro Signore. Non avranno nulla da temere e non saranno
afflitti”.
Non è chi non veda la drammatica situazione nella quale viene a
trovarsi il fedele musulmano di fronte al Corano composto da 6200 versetti talora di difficile
interpretazione e contradditori, che si susseguono in maniera un po’ caotica e
senza filo conduttore.
Purtroppo l’Islam non ha avuto una figura in grado
di adeguare taluni principi del Corano riflettenti realtà esistenti allorchè fu
scritto da Maometto ma oggi fatalmente
superate.
Allo stesso modo in cui Cristo superò con il
Vangelo taluni aspetti negativi del Vecchio Testamento non più compatibili con
l’evolvere della civiltà, che i
cattolici non possono più osservare e si guardano bene dall’evocare.
L’auspicio, ben consci delle difficoltà che ad esso
si contrappongono per le troppe divisioni
e la mancanza di un’autorità centrale in
grado di promuoverlo, è che
questo “aggiornamento” si verifichi anche nell’ambito dell’Islam con l’abbandono di quelle espressioni di
violenza che oscurano i molti valori (ad
esempio la misericordia, la giustizia ed un’economia più umana ) che fanno del
Corano un libro che per molti versi anche i cattolici possono leggere ed apprezzare.
Padova 22-1-2015
Giovanni Zannini
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