Mi riceve seduto nella poltrona del salotto di
casa, mentre sorseggia un tè, in abiti “borghesi” – non quelli paludati, da
concerto – e dalla sala di musica giungono
attenuate le note del flauto di Clementine Hoogendoorn, la moglie, che
sta “studiando”.
Com’è nata la Sua passione per la musica?
Da quella di mia madre che ha sempre frequentato
ambienti musicali raffinati, fra cui la famiglia di Toscanini al cui seguito fu
in numerosi viaggi. Voleva far di me un direttore d’orchestra, inconsapevole,
forse, delle grandi difficoltà da superare
per giungere ad un podio direttoriale. Ed il mio pensiero, commosso per
l’alto riconoscimento attribuitomi, è andato a Lei allorchè a Venezia, alla Fenice, mi venne
attribuito nel 2008 dall’Associazione Rubinstein il premio “Una vita nella
musica”, vero e proprio Nobel musicale.
Vissi le prime, elementari esperienze musicali da
bambino e da adolescente , quindi un serio inizio al tempo del liceo con il
pianoforte e lo studio della composizione
sotto la guida esperta di Arrigo Petrolo, quindi per tre anni allievo di direzione d’orchestra del grande direttore greco Dimitri Mitropoulos,
poi l’inizio di carriera anche nel
variegato mondo dello spettacolo, apparizioni televisive a Canzonissima e
selezioni al Festivalbar con
l’attribuzione del 1° premio nel 1970.
Quando il primo concerto a Padova?
55 anni fa, il 28 ottobre 1959 nel vecchio
auditorium Pollini. Alcuni orchestrali: primo violino, Luigi Ferro, il
violinista Pino Donaggio che conquistò poi grande notorietà in un diverso
ambito musicale, Chiampan al violoncello. Non era facile, all’epoca, reperire
buoni componenti per l’orchestra, la disponibilità era molto limitata a causa
della scarsa diffusione dello studio musicale: solo 12 i Conservatori in tutta
Italia e solo quando se ne aggiunsero altri 30 la situazione migliorò
sensibilmente, fino a giungere ai giorni nostri in cui l’offerta è abbondante e
la selezione è molto più facilitata. Intanto, per desiderio di mio padre che
avrebbe voluto far di me un buon avvocato, con un futuro più sicuro di quello
musicale ben più aleatorio, mi iscrissi alla facoltà di Giurisprudenza del Bò
superando 18 esami con esito brillante (tutti 30): ma, per l’impossibilità di
seguire contemporaneamente due
importanti percorsi, la scelta fu inevitabile. Poi, l’Università di Padova
attribuendomi recentemente la laurea “Honoris Causa” in Giurisprudenza ha
realizzato anche il sogno di mio padre di avere un giurista in famiglia.
Lei si caratteristica per un particolare stile di
direzione d’orchestra molto sobrio e contenuto, diverso da quello di altri
direttori usi talora a sbracciarsi ed accalorarsi. Pare che Ella con la Sua
figura austera, quasi ieratica, emetta un fluido particolare con il quale
affascina l’orchestra e le trasmette le Sue emozioni.
Ogni direttore ha un suo stile particolare, ma
penso che il cenno direttoriale piccolo e limitato, ma concentrato, sia anche più potente ed intenso dell’altro.
Toscanini, molto moderato nel gesto, trasmetteva però un’energia tale da
incantare gli orchestrali.
Come giudica l’attuale livello musicale della
nostra città?
Sembra che l’Università, così ricca del proprio
eccezionale patrimonio culturale e scientifico, abbia finito per comprimere gli
spazi destinati all’arte e dunque anche alla musica. Le risorse dedicate da un
pur ristretto ma affezionato nucleo di appassionati alle iniziative musicali sono assai inferiori a quelle di cui dispongono
altre città del Veneto quali Verona che dalla stagione dell’Arena trae benefici
turistici e quindi economici rilevanti, o Venezia che, già favorita dalla
straordinaria collocazione ambientale, ha dedicato e dedica all’eccellenza
della Fenice, vero primato musicale in
Italia, un’attenzione che dona alla città un ulteriore motivo
d’attrazione.
La musica in famiglia giova al matrimonio? E, a
questo proposito, lo considera istituto
ancora valido?
Una moglie che condivida appieno la passione per la
musica, e che anche la esercita mirabilmente, costituisce per un matrimonio
ulteriore arricchimento. I suoi consigli e lo scambio di idee hanno certamente
contribuito al miglioramento della mia personalità di uomo e di artista. Ma può
accadere che, dal podio, il marito direttore in forza della sua autorità e
responsabilità, debba esprimere alla moglie, orchestrale fra gli orchestrali,
raccomandazioni e, anche se raramente ciò avviene, formulare richiami.
Circa il matrimonio, lo ritengo un’istituzione
basilare per l’individuo e per la società, tanto più per chi, come me, lo vive
nell’ambito della religione cattolica.
Maestro, da quanti anni è sposato con Clementine?
Da 49.
Ed ecco un piccolo “scoop”: il 2015 sarà l’anno
delle nozze d’oro di Claudio Scimone, padovano, fondatore dei “Solisti Veneti”
noti in tutto il mondo, e della di lui moglie, la gentile Clementine
Hoogendoorn. Dalla “Difesa del Popolo”, fin d’ora, per primi, i voti augurali
più vivi e sentiti.
Giovanni
Zannini
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