Non solo i droni, l’intelligence, le spie, i soldi,
la corruzione, le audaci azioni di commando per combattere quell’Islam feroce
che in nome di un falso Allah arma terroristi e li spinge ad orrende stragi di
innocenti.
Per combattere gli estremisti islamici occorre
infatti pensare a pacifiche strategie diverse da quelle violente con le quali si vuole attualmente
eliminare il terrorismo.
E’ ora di pensare all’altro Islam, quello moderato,
che stenta a farsi strada: esistono infatti, anche in Italia, musulmani che si
oppongono a quelli che incitano, come un tempo, alla guerra fra mondo islamico
e non islamico; che sostengono la necessità di una riforma illuminata
dell’Islam e di una sua modernizzazione
per eliminare anacronismi derivanti da situazioni storiche superate.
Un salutare “mea culpa”, così come l’ha,
coraggiosamente, recitato, per i
cattolici, Papa Benedetto XVI allorchè ha riconosciuto che “nella storia, anche
in nome della fede cristiana si è fatto
ricorso alla violenza: lo riconosciamo pieni di vergogna”.
Allo sforzo di questi musulmani i cristiani debbono
corrispondere favorendo i contatti, trattandoli con fiducia e senza sospetto,
rendendo note alla pubblica opinione ed amplificandole, le loro prese di posizione tendenti ad eliminare dalla loro religione la “sharia”
che non tiene conto della teologia e dell’etica
della rivelazione coranica. Le prese di posizione, ad esempio - ma molti
altri se ne possono fornire - dello
sheikh Mohammed Sayd Tantawi, il grande Imam (scomparso nel 2010) della moschea
universitaria al-Azhar del Cairo -
prestigiosa istituzione nota non solo in campo religioso ma anche in quello
culturale – che ha contestato anacronistiche tradizioni tuttora esistenti nella
sua religione, dal velo integrale alle mutilazioni genitali per le donne, ed ha
condannato la chiamata di Ossama Benladen al terrorismo definita non valida né
vincolante ed espressamente vietata dal Corano.
Oltre a ciò, l’Islam moderato che si sforza di
effettuare oggi una riforma che nei secoli è mancata - così perpetuando
fanatismo e violenza che appannano il vero messaggio religioso di questa grande
comunità di credenti - deve essere
appoggiato nel suo sforzo sul piano socio-politico.
Le folle esagitate, affamate e miserabili inneggianti alla violenza ed al terrore seguono i loro capi che combattono
l’occidente non solo corrotto, ma anche
capitalista ed egoista.
E gli occidentali, i cattolici in primis, se vogliono veramente
combattere la violenza ed il terrorismo islamista che inneggia ad un Allah
feroce e vendicativo, dovranno prodigarsi a favore di quei popoli vittime
dell’ingiustizia: perché, come diceva Michel de Notredame più noto come Nostradamus, “pane che manca abbondanza di
coltelli”.
Giovanni
Zannini
Nessun commento:
Posta un commento