PREMESSA
Questo scritto ha lo scopo di tentare di mettere
ordine su di un argomento molto dibattuto e per indagare se il fenomeno
Medjugorje abbia un effettivo valore sul piano religioso oppure se si tratti di
qualcosa di artefatto creato per motivi economici e commerciali che sfrutta la
credulità popolare.
“APPARIZIONI” O “VISIONI”?
E’ anzitutto improprio il linguaggio con il quale si qualificano questo ed altri
avvenimenti allorchè si afferma che la Madonna sia “apparsa”, per fare i casi più noti, a
Lourdes, a Fatima o a Medjugorje.
Si deve invece più correttemente dire che, in tali
casi, si tratta di persone che sostengono di aver avuto la “visione” della
Madonna, “visione” riservata esclusivamente a loro e non percepita da altri.
Tali fenomeni si basano dunque sulla fiducia
riposta in persone (i “veggenti”) affermanti di aver avuto una “visione” - fatto esclusivamente soggettivo e privo di
ogni obbiettività – che divengono esse stesse oggetto di grande interesse, e spesso,
di venerazione.
Pertanto il linguaggio giornalistico che usa
correntemente il termine “apparizioni” dovrebbe assumere un atteggiamento più cauto ed usare il condizionale, come ad esempio un organo di stampa non sospetto come
“Avvenire” che il 27 giugno 2011 trattando l’argomento usa espressioni come “la
prima presunta apparizione mariana” e “una delle presunte veggenti”, riferendo
altresì che i sei giovani “si sarebbero imbattuti in una luminosa figura di
donna vestita di bianco” e che “dal 25 giugno 1981 la Vergine avrebbe
cominciato ad interloquire costantemente con i ragazzi”.
Mentre non può non sorprendere, in contrasto con
quanto sopra, un articolo di Alessandra
Gavazzi su “Gente” ove si legge che il giornalista Paolo Brosio definito
nell’articolo un “convertito”, e che si proclama “ultrà” della Madonna di Medjugorje, affermi con sicurezza (non si comprende in
base a quali ragionamenti), che la Madre di Gesù , in quel posto, “appare fisicamente”.
Da parte nostra, per evitare continue ripetizioni,
pur essendo convinti, come sopra detto, della necessità di usarli, ometteremo
in prosieguo i termini “presunte” o
“affermate” dinanzi alle parole “visioni” e “apparizioni”.
BASTA “PASTORELLI”
Quello che differenzia Medjugorje da altri fenomeni famosi quali Lourdes e Fatima, sta nel fatto che
nessuno dei presunti veggenti appartiene alla categoria, evidentemente
privilegiata nella vulgata delle apparizioni
mariane, di giovanissimi “pastorelli”. Si tratta invece di un gruppetto costituito , all’epoca dei
fatti affermati, da 4 giovanette (Ivanka 15 anni , Marija e Miriana anni 16, Vicka anni 17) e due maschi (un bambino di 10 anni,
Jacov, e Ivan di 16).
Tutte età, peraltro, che dovrebbero imporre una particolare cautela a chi indaga
fenomeni del genere data la nota suggestionabilità dei minori sottolineata da
esperti psicologi e magistrati in
occasione di testimonianze rese in sede giudiziaria.
Esistono infatti regole relative agli interrogatori
cui sono sottoposti i minori fra cui l’esame della loro capacità di ricordare,
di distinguere il vero dal verosimile e quella
di comprendere le domande;
queste, inoltre, debbono sempre essere aperte (cioè non contenere la
risposta) e non suggestive.
Nel caso in esame, poi, un’altra differenza
consiste nel fatto che, mentre altrove le “apparizioni” si esauriscono in tempi
brevi, a Medjugorje il fenomeno perdura da molti anni: i vedenti, divenuti
adulti, affermano di continuare, dopo 33 anni,
a vedere la Madonna ed a colloquiare con essa mediante appuntamenti ben scadenzati e con orari precisi.
ECCO I VEGGENTI.
La vicenda ha inizio il 25 giugno 1981 allorchè a Medjugorje
(frazione del comune di Citluk), nella ex Jugoslavia oggi repubblica di Bosnia-Erzegovina,
nel cantone del’Erzegovina-Nerenta, un
gruppo di giovani di diversa età affermarono di aver visto la “Gospa” (Madonna
in lingua locale).
Eccone l’elenco
con informazioni provenienti dalla parrocchia e da altre fonti, nonché
il “calendario” degli “appuntamenti” di ciascuno :
1) IVANKA IVANKOVIC nata a Bijacovici (altra
frazione di Citluk) il 21-6-1966 (anni 15 all’epoca; attualmente 47), sposata
con Raico Elez, tre figli – Kristina, Josip, Ivan -, vive a Medjugorje. Ha avuto le apparizioni
quotidiane fino al 7 maggio 1985 quando, affidandole il 10° e ultimo segreto la
Madonna le disse che avrebbe avuto le apparizioni per tutta la sua vita una
sola volta all’anno: il giorno dell’Anniversario della prima apparizione
(24-6-1981)
2) MIRJANA
DRAGICEVIC nata a Sarajevo il 18.3.1965 (anni 16 all’epoca, attualmente 48); sposata con Marco Soldo, due figlie –
Veronika e Marija -, vive a Medjugorje. Ha avuto le apparizioni quotidiane fino
al 25 dicembre 1982. Affidandole il 10°
ed ultimo segreto, la Madonna le disse che avrebbe avuto le apparizioni per
tutta la sua vita una volta all’anno: il 18 marzo, giorno del suo compleanno.
Dal 2 agosto 1987, ogni secondo giorno del mese
sente la voce della Madonna e a volte la vede e prega con lei per i non
credenti.
3) VICKA
IVANKOVIC nata a Bijacovici il 3-9-1964 (anni 17 all’epoca; attualmente 49);
sposata con Marijo Mijatovic, due figli – Marija-Sofija e Ante –, vive nel
villaggio di Krechin Gradac, a pochi chilometri da Medjugorje. Ha le
apparizioni quotidiane.
4) MARIJA
PABLOVICH nata a Bijacovici il 1-4-1965
(anni 16 all’epoca; attualmente 48), sposata con l’imprenditore italiano ,
Paolo Lunetti, quattro figli – Michele, Francesco, Marco, Giovanni -, vive a
Monza. Ha le apparizioni quotidiane
5) IVAN
DRAGICEVIC nato a Bijacovici il 25-5-1965 (anni 16 all’epoca; oggi 48); sposato
nel 1994 con la statunitense Laura Murphi, miss Massachusset 1990, quattro
figli – Kristina, Mihaela Mikayl, Daniela, Mattew –, vive diversi mesi l’anno a Bijacovici ove gestisce una pensione per
pellegrini, e per il resto a Boston. Ha le apparizioni quotidiane.
6) JAKOV
COLO nato a Bijacovici il 6-3-1971 (anni 10 all’epoca; attualmente 42), sposato con Annalisa Barozzi, tre figli,
vive a Bijacovici. Ha avuto le apparizioni quotidiane fino al 12 settembre
1998. Quel giorno la Madonna gli ha
confidato il 10° segreto e ha detto che gli apparirà una volta l’anno, il 25 dicembre, Natale .
Tutti i “veggenti” affermano di aver avuto
quotidianamente le apparizioni che persistono tuttora (Vicka, Marija e Ivan),
mentre per gli altri 3, Ivanka, Jakov e Mirjana ad un certo punto esse si sono
interrotte e ridotte a data fissa una volta l’anno. Forse la Madonna si
affaticava ad apparire ogni giorno e qualcuno Le avrà suggerito di alleggerire
il suo impegno
Mirjana però, più fortunata, oltre alla visione
annuale, ne ha una ogni secondo giorno del mese, sente la voce della
Madonna e prega con lei per i non
credenti.
LE PROVE
I sostenitori del caso Medjugorje si affannano ad
offrire “prove” dell’ autenticità delle
visioni dei “veggenti” ai quali appare la Madonna.
La più importante e, secondo loro, risolutiva, è il
fatto che i veggenti, al momento della “visione”, indirizzino all’unisono,
contemporaneamente, lo sguardo verso un sol punto in alto di fronte a loro, là
dove la Madonna apparirebbe.
Una prova, ahimè, troppo, troppo debole, che non
regge di fronte all’ipotesi di possibili intese non difficili da ottenersi, ed
all’attenta analisi di un documento che dovrebbe, secondo i ”fans” di
Medjugorje, avere un’efficacia risolutiva.
Si guardi una delle foto più pubblicizzate nelle
quali appare il gruppo dei veggenti a mani giunte, in apparente stato di
estasi, durante l’apparizione.
Ebbene,
cinque di essi guardano con aria ispirata verso l’alto, ma uno, il
piccolo Jakob, guarda dinanzi a sé.
Ma è possibile, che se veramente, come si sostiene,
in quel momento fosse in atto un avvenimento straordinario, impensabile,
miracoloso, quale l’apparizione della
Madre di Dio in terra, un fanciullo, invece di manifestare il suo immenso
stupore appuntando estasiato lo sguardo verso di essa, guardi, invece, distrattamente, in un’altra direzione?
Oppure è “la bocca della verità” del bambino, anche
se in questo caso, meglio sarebbe dire “l’occhio della verità”?
La più impegnata
a fornire prove sulla realtà del “fenomeno Medjugorje” è la scrittrice Manuela
Pizziolo (autrice del libro “Medjugorje – Un messaggio di pace e di speranza” –
Editrice “Quadratum SPA” 2010 – allegato a “Intimità – Settimanale di
Narrativa, cultura e politica” edito dalla stessa “Quadratum”) che della
vicenda dà una versione accattivante in grado di convincere una certa categoria
di lettori che quanto raccontato è effettivamente accaduto, e di indurli a dare al racconto un valore storico e
documentale inesistente. Una fiaba, insomma, che può piacere ai bambini ma che
urta l’intelligenza del lettore consapevole.
A pag.28
Mirjana chiede alla Madonna che le è apparsa di darle una prova del
prodigio “altrimenti tutti penseranno che siamo pazzi a dire che ti vediamo e che parliamo con te…”. Poco dopo, la
ragazza “guardò il proprio orologio da polso e trasalì: le lancette si erano
capovolte! Sentendosi travolgere da un’ondata di gratitudine capì che quello era il modo scelto dalla Signora del Cielo per aiutare lei e gli altri ad essere
creduti, il segno che aveva chiesto…”.
Il racconto prosegue. Siamo nella sede della
polizia di Citluk ove si discute su quanto sta accadendo perché si ha il sospetto che si tratti di una
manovra dei cattolici contro il regime
di Tito. Il poliziotto che ha
interrogato Mirjana mostra al suo superiore l’orologio tolto alla ragazza:”…E’
l’orologio da polso” - dice - “di
Mirjana Dragicevic. Se esaminate il quadrante vedrete che le lancette
dell’orologio sono capovolte”. Poi aggiunge:” L’ho fatto esaminare da un
orologiaio” il quale “assicura che un
orologio fuori centro e con le lancette capovolte non può funzionare. O meglio,
non dovrebbe funzionare”. Il superiore guarda l’orologio e constata che “le
lancette continuavano il loro viaggio a ritroso nel tempo ticchettando vivacemente”. E’ sorpreso, e per
precauzione ritiene opportuno (pag. 108) “conservare questo oggetto al sicuro da occhi
indiscreti…”.
Chi sa che fine ha fatto: infatti sarebbe assai
interessante, se esiste ancora, capire
se e quali bizze, nella ricordata circostanza, quel famoso orologio abbia fatto.
Comunque, a coloro che, scettici, volevano sapere
com’era (la Madonna), e qual’era il suono della sua voce, i veggenti,
“mostravano” come prova inconfutabile, “l’orologio
di Mirjana con le sue lancette a gambe per aria”.
A riprova della verità dei fatti riferiti, la
Manuela Pizziolo cita poi, a pag.128 la d.ssa Darinka Glamuzina che afferma di aver bisogno di segni per credere
alle apparizioni, e chiede di poter toccare la Madonna per sapere se lei è
veramente presente. Allora la Vicka “si voltò a fare un cenno a Darinka che avanzò fino a trovarsi proprio di fianco all’apparizione. Vicka posò
delicatamente la mano della dottoressa sulla spalla della Madonna. Darinka la
ritrasse di scatto, avvampando: non appena la sua mano aveva toccato la spalla,
Darinka aveva sentito l’arto intorpidirsi
e perdere sensibilità”. Allora “si convertì”.
[i]
Altri segni sono quelli consueti in casi del genere,
quali lampi che precedono l’ apparizione
(pag.41), il sole che compie strane evoluzioni (p.170), strepitose guarigioni (la
postina Felicita, con tumore al seno guarita per merito della Ivanka che aveva
intercesso per lei presso la Madonna– pag. 165; Jozo Vasilj, 85 anni, cieco,
grazie alla sua fede sull’autenticità delle apparizioni, riacquista la vista- pag.167).
Inoltre, a pag.171, due fatti straordinari:
l’apparire nel cielo, in lettere d’oro,
della parola “Mir” (pace) “che dal monte Krizevac si spostava lentamente verso la chiesa dai due campanili (quella di Medjugorje – nda
-)
e qui rimaneva immobile per qualche minuto”; poi
“un altro fenomeno verificatosi solo pochi giorni più tardi quando la grande croce che troneggiava sul
monte Sipovac, visibilissima da tutta Medjugorje, all’improvviso scomparve mentre
al suo posto appariva una gigantesca figura femminile…”.
Infine, va evidenziato un particolare: a pag.
27 i veggenti pregano assieme a lei (alla Madonna – nda) che però tace quando gli altri
recitano l’Ave Maria perché, ritengo, Essa
pensava che non era logico il doversi
auto-invocare.
APPARIZIONI E COLLOQUI CON
LA MADONNA
Molti sono i
colloqui fra la Madonna ed i veggenti a cominciare dalla prima apparizione raccontata
a pag.27.
Ivanka chiede alla Madonna notizie della mamma che
era morta due mesi prima. Risposta:” Sta bene la tua mamma, sta bene…E’ con me.
Non devi preoccuparti, è felice”.
A pag.41 altro dialogo, preceduto da un singolare
episodio. Trovatasi di fronte alla Madonna, Vicka vuol essere sicura della sua
effettiva identità e, aperta una bottiglietta piena di acqua santa ne spruzza
il contenuto sulla figura che aveva davanti esclamando:” Nel nome del Padre,
del Figlio e dello Spirito Santo: se sei la Madonna, resta con noi, se non lo
sei, vattene!” “La bellissima giovane donna accolse quella delicata pioggia
benedetta con un sorriso dolcissimo ”quindi
il colloquio ha inizio e Mirjana vuol sapere se il suo adorato nonno, che era
morto l’anno precedente, era in pace”. Risposta:” Devi stare serena, il tuo
nonno sta bene”.
Ivanka chiede ancora se la sua defunta mamma quando è morta ha
sofferto e se ha avuto paura, dato che, stando a quanto le avevano riferito,
essa era morta tutta sola in una stanza d’ospedale. Risposta:”Sta tranquilla,
mia piccola Ivanka: nessuno muore solo…”. La ragazza insiste e chiede alla
Madonna se è latrice di un messaggio della mamma per sé e per i suoi fratelli.
Risposta:”Si, si raccomanda che siate buoni con la nonna perché lei ormai è anziana”.
I veggenti chiedono alla Madonna perché essa appaia
proprio a loro che non hanno nulla di speciale. Risposta: “Io non scelgo i
migliori”. Ma perché è venuta a Medjugorje? Risposta: “Qui ci sono buoni
credenti”.
Un tal Marinko, presente all’apparizione, prega i
veggenti di chiedere alla Madonna “di dare un segno anche per noi, perché
possiamo credere!”, e loro gli
riferiscono le parole della Madonna:”Beati quelli che, pur non avendo visto,
crederanno”. Marinko insiste affinchè chiedano alla Madonna che cosa essa vuole
da loro. Risposta: “Sono venuta per convertire
e per riconciliare il mondo
intero. Figli miei, dite a tutti di convertirsi finchè sono ancora in tempo!”.
Il piccolo Jakov Le chiede se tornerà l’indomani.
Risposta:”Volete che io ritorni?” Tutti entusiasticamente rispondono “sì” ed
allora ““la dolcissima creatura sorride e dice:”Mi troverete ad aspettarvi allo stesso
posto di ieri. Ora andate, nella pace di Dio” e se ne va””.
Sin qui i colloqui sono semplici, sereni e familiari, ma poco dopo l’autrice fa
assumere alla Madonna toni drammatici e di tregenda.
Pag.49: ““…un lampo, ed ecco che davanti a Marija
c’era di nuovo l’apparizione, ma non era la donna radiosa e sorridente che aveva visto prima: sul suo volto
bellissimo c’era un’espressione tormentata ed alle sue spalle si levava, nera e incombente, una grande
croce. Essa lancia tre volte lo stesso grido:”Mir, Mir,Mir (pace, pace, pace)! Soltanto pace! Riconciliatevi con Dio e fra voi! L’umanità si trova in grave pericolo! C’è il
rischio che vi distruggiate con le vostre mani! Riconciliatevi!”.
Ma dove avvenivano le apparizioni? I luoghi
preferiti erano la cima dei 2 colli, il Podbro ed il Krizevak, alla cui base si
trova Medjugorje - che significa proprio “fra i monti” –, ma anche nella
sacrestia della chiesa ove i veggenti si erano rifugiati allorchè la polizia aveva
loro impedito di recarsi agli appuntamenti con la Madonna sul Podbro.
Un altro episodio è riportato a pag.139 del libro
della Pizziolo. Le tre vedenti e Jakov si trovano in una località che “dominava
dall’alto tutta Medjugorje e da là sopra era possibile addirittura vedere il Podbro e il mare di persone che si
erano radunate lì a dispetto dei divieti (della polizia – nda)”. I 4 ragazzi
(essendo l’ora dell’apparizione) si inginocchiano “e dopo pochi istanti videro
una grande nube luminosa sovrastare la folla e dirigersi rapidamente verso di
loro: in quella nube simile ad una colonna di fumo fluorescente, riconobbero la
Vergine”.
Essa apparve perfino in una camionetta della
polizia come si legge a pag.147 del
libro della Pizziolo allorchè le tre veggenti Ivanka, Vicka e Marija erano
state prelevate dalla polizia per impedir loro di recarsi all’appuntamento delle 18 con la Madonna sul Podbro. Le
ragazze, ovviamente, erano impaurite, ed allora “comparve loro la meravigliosa
creatura proprio là, dentro la camionetta, solo per dir loro di non aver
paura”. Certo, il pensiero della Madonna rannicchiata all’interno del veicolo
sul cui sedile posteriore già occupato dalle tre ragazze lo spazio non doveva
ovviamente essere molto, dovrebbe dimostrare
quanto grande fosse l’affetto della Madonna per le tre veggenti.
IL “LOOK” DELLA MADONNA
Stando a quanto scrive nel suo libro Manuela
Pizziolo la Madonna tiene ad una certa eleganza tutta femminile e varia in
molti casi abbigliamento.
Nella prima apparizione (pag.11) “quella meravigliosa
ragazza con un neonato fra le braccia” ha un aspetto regale: tiene una corona
sulla testa e indossa una “tunica
grigia”.
Va però notato che nel successivo incontro (pag.25) “quella meravigliosa figura
di donna era di nuovo lì, bellissima e squisitamente reale, con i lunghi
capelli neri che si intravvedevano sotto
il velo leggero che le ricopriva la
testa…”, ma la corona ed il bambino fra
le braccia non ci sono e non compariranno più nelle successive apparizioni.
Particolare interessante: a pag. 37 tal Josip
Stopar afferma che la Madonna “è bellissima, di una bellezza che non esiste
sulla terra ed anche giovane, sui diciotto, vent’anni appena”, ma, occorre
dirlo, Josip non è un veggente, ma solo uno che riferisce quanto si dice in
giro.
A pag. 42 si racconta che la folla accorsa attorno
ai veggenti in estasi giunse a calpestare “il mantello della bellissima
creatura che” (forse offesa, pensiamo) “scomparve”.
Del “manto” o “mantello” si parla anche a pag. a
pag.81 allorchè tal Gregorio Kozina “nel tentativo di documentare il prodigio ,
armato di registratore, si era avvicinato troppo al cespuglio sopra il quale i
ragazzi vedevano l’apparizione, arrivando a calpestare il manto della giovane
donna”. Si trattava, evidentemente, di un manto piuttosto lungo, da cerimonia,
dato che toccava terra mentre la Madonna si trovava sospesa, a mezz’aria, sopra
ad un cespuglio. Anche qui, dopo la pestata, “la creatura era scomparsa” il che
conferma l’ipotesi, sopra accennata, che la Madonna non abbia molto gradito
l’acciaccamento del suo strascico.
A pag.91 Mirjana, interrogata dal parroco, racconta che l’apparizione “aveva un velo
sulla testa e un abito d’altri tempi…una specie di tunica color grigio perla”.
Dunque, in quella occasione, agli abiti regali la Madonna ne aveva preferiti
altri più semplici e non più alla moda. Un particolare interessante: alla
domanda del parroco che le chiede se la Madonna è bella, la ragazza
risponde:”Meravigliosa. Mai visto qualcuno bello come lei…(testuale: ma meglio,
si ritiene, sarebbe stato dire “qualcuna bella come lei”). “E’ alta?” chiede il
parroco. Risposta:”No, sarà alta più o meno come me, solo molto più
snella…Eterea, ecco, è la parola che mi viene in mente per descriverla”.
Peccato non si dica quanto alta fosse a suo tempo la Mirjana perché in tal caso saremmo
in grado di comunicare al mondo un’informazione sensazionale: l’altezza della
Madonna.
Da parte sua Ivan Dragicevic, su “Oggi” n.5 del
Giugno 2011, fascicolo interamente dedicato ai fatti di Medjugorje, confermando
il manto grigio indossato, aggiunge
altri due preziosi particolari sul fisico della Madonna:”Ha le gote rosa e gli
occhi azzurri”. Inoltre, informa che la Madonna “nelle feste, come a Natale e
Pasqua, indossa vesti d’oro”: insomma, si veste da cerimonia ed in maniera
particolarmente sfarzosa.
Comunque, che la Madonna sia bellissima lo affermano in coro tutti i 6 veggenti. In
particolare ne è colpito il piccolo Jakov che le chiede il segreto della sua
bellezza, e l’apparizione risponde:”Sono così bella perché amo, ed anche se voi
amate diventerete più belli”.
Amare molto, dunque: ecco un consiglio che potrebbe
valere anche per donne non particolarmente avvenenti.
Ma, allo scopo di meglio indagare l’abbigliamento
della Madonna, facciamo un’escursione in
altre sedi.
E’ sempre la Manuela Pizziolo, specializzata in apparizioni, ad aggiungere informazioni in
proposito.
Nel suo “Fatima, un segreto lungo un secolo” (anch’esso
edito dalla Editrice SPA Quadratum nel 2010,
allegato al settimanale “Intimità”), a pag.28 apprendiamo dai tre
piccoli pastorelli veggenti di Lourdes, Giacinta, Francesco e Lucia, che nel
loro primo incontro con una bellissima signora (la Madonna), essa indossava un
completo bianco. Più avanti, a pag.154, la Nostra Signora appare sempre vestita
di bianco, ma questa volta con un manto azzurro. Da notare che, nell’occasione,
ai tre pastorelli apparve anche S.Giuseppe che teneva teneramente fra le
braccia il Bambino, e, poco dopo, Gesù coperto da un manto rosso”. Comunque
balza evidente da tutte le apparizioni mariane, che il colore preferito dalla
Madonna è il bianco e l’azzurro.
Circostanza questa confermata anche da un
cartoncino illustrativo della Santa Vergine di Fatima diffuso dall’associazione
“Luci sull’Est” (Via Savoia 80 – 00198 – Roma) nel quale si aggiunge un
ulteriore particolare: il mantello bianco indossato dalla Madonna è orlato
d’oro.
Un ulteriore particolare sugli indumenti della
Madonna lo troviamo in un altro libro della sempre ben informata ed
infaticabile Manuela Pizziolo intitolato
“Lourdes – Bernadette e la grotta dei Miracoli” pur esso edito dalla SPA
Quadratum ed allegato a “Intimità”.
Infatti, a pag.95 la Madonna che appare a
Bernadette “ indossa una veste
bianca chiusa in vita da un nastro
azzurro, ha un velo bianco sulla testa, nelle mani un rosario, è scalza ed ha una rosa su ciascun piede”. Ma
a pag.106 emerge un dettaglio forse sfuggito ai più: la rosa che orna ogni
piede della Madonna è gialla. Evidentemente essa ha voluto evadere dal bianco e
dall’azzurro, belli, ma alla lunga un
po’ monotoni, per aggiungere al suo abbigliamento un tocco di colore più vivo e
solare, il giallo, appunto.
Mentre da una “Novena della Medaglia Miracolosa” pur
essa pubblicizzata da “Luci sull’Est”
apprendiamo ulteriori informazioni sul modo di abbigliarsi della
Madonna.
“Il 4° giorno (27 novembre 1830), verso le ore 18,
Santa Caterina Labouré pregava nella cappella quando le apparve la Beatissima
Vergine…Dal capo le scendeva un velo bianco fino ai piedi. Il viso era abbastanza scoperto…”.
Il 5° giorno “La Santissima Vergine apparve tenendo nelle mani un globo…Le sue
dita si ricoprirono di anelli ornati di pietre preziose le une più belle delle
altre le quali gettavano verso il basso raggi luminosi di varia intensità…”.
Non si dice se nella circostanza la Madonna avesse la corona: ma, osservo, data l’abbondanza di pietre preziose alle
dita, anche un prezioso copricapo regale ricco di gemme - altre volte indossato
- si sarebbe perfettamente intonato.
Circa il tipo di tessuto del guardaroba della
Madonna, non ho trovato notizie precise salvo un cenno reperito sulla
sopradetta “Novena della Medaglia
Miracolosa”. Vi si legge infatti che la notte fra il 18 ed il 19 luglio 1830 la
santa Caterina Labourè, “guidata dall’Angelo custode fino alla cappella del suo convento, sentì
come un fruscio di vesti di seta
proveniente dalla parte della tribuna
e vide la Santissima Vergine che
si posava sui gradini dell’altare dal lato del Vangelo”. Se ne deduce quindi
che, nell’occasione, la Madonna indossasse un abito di seta.
VEGGENTI “SECONDARI”
Si intende qui mettere in evidenza che, oltre ai 6
veggenti che possiamo definire “principali”, ve ne sono almeno altri tre che
potremmo definire “secondari” e che non è giusto gli “ultras” di Medjugorje
abbiano a trascurare senza attribuire anche a loro i dovuti onori.
1 – Milka Pavlovic.
E’ la sorella minore della veggente “principale”
Marija. La sua visione è confermata a pag.50 del libro della Pizziolo ove si
legge:”…Milka, la pastorella dodicenne (mi pareva strano che un pastorello o
una pastorella non dovessero prima o poi spuntare – nda.) che aveva visto
l’apparizione la prima sera, il 25 giugno (1981) e che quel giorno aveva voluto
tornare con gli altri ragazzi per poterla rivedere, aveva avuto un’immensa delusione perché come
tutti gli altri aveva visto i lampi che avevano preceduto l’apparizione ma
niente altro. La bellissima creatura non le sarebbe apparsa mai più”.
2 – Ivan Dragicevic.
E’ un ventenne operaio di Medjugorie - del quale si
parla a pag.12 del più volte citato libro -
che il 24 giugno stava percorrendo con l’amico Ivan Ivankovic la strada
che porta alla cima del Podbro . Ad un
certo punto i due sono quasi investiti dalla piccola Milka che, emozionatissima,
scende a rompicollo, in senso inverso, gridando che lassù, sul Podbro, c’è la Madonna. I due, increduli, proseguono la salita e arrivano al punto in
cui “videro una bellissima ragazza con un bambino in braccio…”. Orbene, mentre
il sedicenne Ivan Ivankovic avrà visioni successive per cui è annoverato fra i
6 veggenti “ufficiali”, per Ivan Ivankovic
quella fu, come per Milka, la prima ed ultima visione.
3 - Padre Jozo Zovko.
E’ il parroco di Medjugorie, un frate francescano nato
il 19.3.1941, dunque di anni 40 al
momento dei fatti , oggi settantacinquenne. Sulle prime assai dubbioso sul
racconto dei ragazzi, alla fine si convince ed a pag.158 ha l’incontro con la
Madonna. ““Nell’emozione generale il
frate si inginocchiò accanto ai veggenti
e recitò il rosario con tutta la sua comunità. Ad un tratto
l’espressione di padre Jozo cambiò
mentre le sue labbra smettevano
di inseguire le parole della preghiera. Con le lacrime agli occhi,
fissava qualcosa davanti a lui. Era il ritratto della felicità e infatti era
felice, più felice di quanto sia mai stato: una dolcissima creatura lo guardava
con un sorriso colmo di bonarietà. “Sta tranquillo, Jozo” sembrava dirgli con
quel sorriso “puoi smettere di interrogarti: è tutto vero” “”.
EFFETTI COLLATERALI
Si vedano sul numero speciale di ”Oggi” del giugno 2011 dedicato esclusivamente ai fatti di
Medjugorie, altri fatti straordinari accaduti a tre veggenti.
A proposito di JAKOV COLO, che all’epoca dei fatti aveva
10 anni ed oggi ne dovrebbe quindi avere una cinquantina, si riferisce tra l’altro, a pag.30 :””CON
VICKA NEL 1982 E’ STATO “TRASPORTATO” DALLA MADONNA CON IL CORPO PRIMA IN
PARADISO, POI IN PURGATORIO E ALL’INFERNO. LA GOSPA HA VOLUTO DARCI PROVA
TANGIBILE DELL’ALDILA’ “”.
IVAN DRAGICEVIC,
poi, intervistato a pag.93, afferma che a Natale “LA VERGINE FA VISITA
ALLA MIA FAMIGLIA FACENDOSI VEDERE CON
LA SUA MOSTRANDOSI CON S.GIUSEPPE E IL
PICCOLO GESU’ IN BRACCIO. E POI NON
DIMENTICHERO’ MAI QUELLO CHE E’ ACCADUTO IL 2 APRILE 2005. GIOVANNI PAOLO II ERA DA POCO SPIRATO QUANDO E’ SOPRAGGIUNTO
RAGGIANTE, DURANTE L’APPARIZIONE, IN VESTI CANDIDE E D’ORO”.
Certamente, ove la circostanza fosse vera, Papa
Francesco non esiterebbe a condannare tanto sfarzo.
IVANKA IVANKOVIC, infine, afferma, a pag.31, che
“allorchè le è apparsa la Madonna, Le ha chiesto di sua mamma morta da poco. La
“Gospa” prima l’ha tranquillizzata, dicendole che era in Cielo, POI GLIEL’HA
MOSTRATA”.
Ne parla diffusamente Padre Livio Fanzaga - sacerdote dell’ordine
degli Scolopi e direttore della nota emittente radiofonica Radio Maria,
considerato uno dei più grandi studiosi (e acceso promotore) dei fatti
di Medjugorje – nel suo libro “La donna e il drago”, uno stralcio del quale è
pubblicato alla fine del più volte
citato libro della Manuela Pizziolo. Si
tratta di un oscuro, confuso, misterioso testo
che fa riferimento a 10 segreti che sarebbero stati affidati
dalla Madonna ai veggenti in
quantità diverse - non si dice perché, con quale criterio e con quale motivazione - e con
l’impegno a non renderli noti a nessuno.
La Madonna, infatti, avrebbe rivelato a Marija Pavlovic 9 segreti; a Jakov Colo
10; a Mirjana Dragicevic, 10; a Vicka
Ivankovic 9; a Ivan Dragicevic 9 e infine, a Ivanka
Ivankovic, 10.
I segreti , secondo Padre Fanzaga, “riguardano un futuro
non molto lontano, in quanto sarà Mirjana e un sacerdote da lei scelto a rivelarli. Si può ragionevolmente
arguire che essi non cominceranno a
realizzarsi se non dopo che saranno
stati rivelati a tutti e sei
i veggenti”.
Mirjana conferma:”
Io ho dovuto scegliere un sacerdote a cui dire i 10 segreti ed ho scelto il padre francescano Petar
Ljubicic. Io devo dire a lui 10 giorni prima che cosa succede e dove. Dobbiamo
trascorrere sette giorni nel
digiuno e nella preghiera e tre giorni prima lui dovrà dirlo a tutti.
Lui non ha il diritto di scegliere: di dire o di non dire. Lui ha accettato che
dirà tutto a tutti tre giorni prima, così si vedrà che è una cosa del Signore”.
Padre Fanzaga afferma
che dei 10 segreti due solo sono
conosciuti, ma non si riesce proprio a capire in cosa consistano.
Egli scrive che ”Il 3°
non è un castigo…sarà un “segno” di straordinaria
bellezza sulla collina delle apparizioni, come un dono per tutti noi, perché si veda che la Madonna è
presente qui come nostra mamma. Sarà un
segno bellissimo che non si può fare con mani umane. E una realtà che rimane e
che viene dal Signore”.
Per quanto riguarda il 7° “”che in termini apocalittici si potrebbe chiamare “flagello” (Apocalisse
15,1)””, Mirjana (pag.189) afferma:”” Io
ho pregato la Madonna se fosse possibile
che almeno una parte di quel segreto si cambiasse. Lei ha risposto che
dovevamo pregare. Abbiamo pregato moltissimo
e Lei ha detto che è stata modificata una parte ma che ora non si può
più cambiare perché è la volontà del Signore che si debba realizzare”. Mirjana
sostiene con molta convinzione che ormai
nessuno dei 10 segreti può essere mutato...
Essi verranno annunciati al mondo tre giorni prima quando il sacerdote
dirà che cosa accadrà e dove si
verificherà l’avvenimento… ””.
Quindi, riassumendo, pare di capire che la Mirjana, 10 giorni prima, dirà a padre
Liubicic quando l’avvenimento avrà luogo
e dove, e che, successivamente, tre
giorni prima, padre Liubicic comunicherà al mondo, ufficialmente, la data
e il luogo dell’avvenimento stesso.
Ma vi è dell’altro, che non serve certamente a chiarire
questa complicata situazione. “”Alla domanda se i segreti riguardino la Chiesa o il mondo, Mirjana risponde:”Io non posso
essere così precisa perchè i segreti
sono segreti” “”. Alla domanda, infine,
“” se gli altri segreti siano “negativi”, Mirjana ha risposto :”Non posso
dire nulla” “”.
Fortunatamente, in questa marea di
annunci vi è un punto fermo che emerge
dallo scritto di Padre Fanzago: ”I segreti che la Madonna ha rivelato ai veggenti
riguardano avvenimenti prossimi
di cui la nostra generazione sarà testimone”: quindi, pur facendo gli auguri
più fervidi affinchè la nostra generazione abbia lunga vita, non dovrebbe mancare moltissimo a poterli
finalmente conoscere.
Ma questi segreti sono stati affidati dalla Madonna a Marija solo
verbalmente, oppure sono scritti su qualche documento? Risponde la veggente a
pag.42 di OGGI: ”La Madonna mi ha
consegnato un foglio speciale su cui sono scritti i 10 segreti. Il foglio è di
un materiale che non si può descrivere: sembra carta ma non è carta;
sembra stoffa ma non è stoffa. E’ visibile, si può toccare, ma la scrittura
non si vede. Il sacerdote cui dovrò consegnare il foglio avrà la grazia di leggere solo il primo
segreto, non gli altri. Il foglio proviene dal Cielo”. E qui una prova che deve
fugare ogni dubbio: ” Mio cognato, ingegnere in Svizzera, ha esaminato il foglio: dice che la materia
in cui è fatto non si trova sulla Terra”. Ma, senza mettere in discussione la
competenza del cognato della Marija,
riteniamo che sarebbe opportuno mostrare
il documento a qualcun’ altro, ed anche farlo esaminare in qualche laboratorio
specialistico: tanto, non vi è pericolo di fuga di notizie sul suo contenuto
perché, come afferma la veggente, non è
possibile leggere quanto vi è scritto
sopra.
Vincenzo Sansonetti,
sempre su OGGI, così titola il suo
articolo: “Sarà scomunicata Radio Maria?”. Nel contesto si legge che il tradizionalista sito
www.pontifex.roma.it, dopo aver criticato Padre Fanzago, definito
prete quanto meno avventato e forse ribelle, accusato di “inesattezze dal
sapore scismatico, ereticale, ridicolo, pronunciate durante le sue catechesi”, sostiene
che “oggi Padre Livio è da scomunicare”.
Non si condivide
questo duro parere, ma si spera che, alla luce delle sue affermazioni ed in
particolare di quelle fantasiose più sopra riportate, la Commissione d’inchiesta abbia espresso il suo parere anche su quanto più volte affermato e
scritto dal direttore di Radio Maria sul
“fenomeno Medjugorje”.
I MESSAGGI
A
pag.20 del più volte citato numero speciale di “Oggi” si legge che la Madonna
il 4 aprile 1985 ha detto ai veggenti:” Desidero darvi dei messaggi come mai è avvenuto in nessun luogo nella storia dall’inizio del mondo”.
Dalla
stessa fonte, a pag.21, si apprende che “”fino all’aprile 2011 i messaggi erano
441 così suddivisi: dal 1 marzo 1984 all’8 gennaio 1987 con cadenza
settimanale ogni giovedì, con qualche
eccezione (in tutto 149 messaggi); in seguito - senza alcuna interruzione, il 25 di ogni mese (292
messaggi, fino al 25 aprile 2011). Finora sono dunque
441
le “lezioni” della Maestra speciale, la Madonna che conferma così il suo ruolo di Madre della
Chiesa com’è stato definito dalla costituzione conciliare “Lumen Gentium” “”.
Da
parte sua, l’ autorevole Corriere della Sera del 22-6-2011 (che non è però in
grado di distinguere i due fenomeni), scrive che “apparizioni e messaggi avrebbero superato il numero di 30.000”.
Da parte nostra, da un controllo effettuato
sul sito della parrocchia di Medjugorje, siamo in grado di informare che nel decorso anno 2013 i messaggi ai
veggenti sono stati 30 così suddivisi: 13 alla Mirjana, 11 alla Marija, 5 a
Ivan e 1 a Jakov. A Ivanka ed a Vicka nulla. Eppure sta scritto (pag.31 di “Oggi”) che la
prima ha una visione all’anno, il 25 giugno, e che la seconda vede la Madonna
tutti i giorni. Dunque, a queste due, la Madonna si limita ad apparire senza aprir bocca.
Si
aggiunga che, evidentemente, i veggenti,
ricevuti i messaggi, li passano poi
alla redazione di “Radio Maria” che provvede a pubblicizzarli e poi a
tenerli nel proprio archivio. Noi siamo
in possesso di alcuni di essi , ma suscita sorpresa che alcuni, come ad esempio quello del
25 febbraio, del 25 luglio, del 25
agosto e del 25 ottobre dell’anno 2013 siano invece privi di indirizzo, ossia del nome del veggente cui essi sono
destinati. Ci si chiede allora: ma da che parte sono arrivati questi
messaggi dato che, per mancanza
d’indirizzo, nessuno dei veggenti li può
aver ricevuti?
Spicca
nella nostra raccolta il messaggio del 25
dicembre 2012 a Marija: ““La Madonna è venuta con Gesù Bambino fra le
braccia e non ha dato messaggio, ma Gesù
Bambino ha iniziato a parlare e ha
detto:”Io sono la vostra pace, vivete i miei comandamenti”. La Madonna e Gesù
Bambino, insieme, ci (sic) hanno benedetto
con il segno della croce””. Si tratta, evidentemente, di un avvenimento fuori
serie, straordinario, dato che, salvo errore, non risulta essere mai avvenuto
che qualcuno abbia udito la voce di Gesù Bambino. Oltre al fatto che non si
comprende perché nel messaggio in
oggetto stia scritto che ”la Madonna e Gesù Bambino ci hanno benedetto” dato
che, essendo il messaggio diretto alla
sola Marija, vi dovrebbe star scritto, correttamente, che “la Madonna e Gesù
Bambino mi hanno benedetta”. Ma sarà un
errore di trascrizione.
Un
altro messaggio 9-9-1982 inviato a
Marija, riportato a pag.37 del
fascicolo di OGGI più volte citato, ci lascia perplessi: la Madonna, infatti, ammonisce:” Oltre al
venerdì, digiunate a pane e acqua un
altro giorno della settimana in onore dello Spirito Santo”. Si tratta, francamente, di un
suggerimento piuttosto difficile da rispettare: a meno che l’invito
a rimanere a stecchetto due volte la settimana non debba essere interpretato come un ulteriore
affettuoso consiglio della Madonna agli uomini per combattere l’obesità.
Su
tutti spicca il messaggio del 2-8-1981.
In esso
si legge che, su richiesta dei veggenti, la Madonna concede a tutti i presenti all’apparizione di toccarle il vestito il quale alla fine rimane imbrattato,
ed essa alla fine dice:” Coloro che hanno sporcato il mio vestito sono quelli
che non sono in grazia di Dio. Confessatevi
frequentemente. Non lasciate che nella vostra anima rimanga a lungo anche soltanto un piccolo peccato.
Confessatevi e riparate i vostri
peccati”.
Ma a
questo punto s’impone un’ indagine approfondita sul sistema di trasmissione di questi
messaggi dalla Madonna ai veggenti.
Anzitutto,
si tratta di messaggi sonori, ossia si sente la voce della Madonna che li
invia? In tal caso dovrebbe essere possibile registrarli. Un tentativo del
genere, stando a quanto scritto sul libro della Pizziolo a pag.81, fu
effettuato da tal Gregorio Kozina che,
nel tentativo di registrare il prodigio,
“armato di registratore”, si era avvicinato troppo al cespuglio sopra al
quale i ragazzi vedevano l’apparizione. Non si riferisce però l’esito del tentativo di questo intraprendente signore: si scrive solo che egli, nell’entusiasmo, nonostante le raccomandazioni dei
veggenti (“Sta’ indietro, per carità”) giunse a “calpestare il manto della giovane
donna” che, forse offesa (ma è una
nostra ipotesi), scomparve. Ed è un peccato perché se il Gregorio non le avesse acciaccato il vestito, la
Madonna avrebbe forse fatto udire la sua voce, aggiungendo un ulteriore
tassello al nostro difficile tentativo di ricostruire dal vivo la figura della
Madonna in base alle sue apparizioni a Medjugorje.
Oppure
è una voce che sentono solo loro, una “locuzione”?
Che
cosa sia una “locuzione” lo spiega a pag.44 e seguenti di “Oggi” (fascicolo citato) la signora Jelena Vasilij,
nata a Medjugorje il 14 maggio 1972 e
residente a Roma, sposata con Massimiliano Valente con il quale ha avuto
quattro figli, la quale afferma che
dall’età di 10 anni sente la Madonna, e di avere uno speciale carisma, la
“locuzione interiore”. Ecco il suo racconto:”” Era il 15 dicembre 1982 e mi trovavo
a scuola. Ero seduta al mio banco tra i
compagni quando, per la prima volta,
sentii le “locuzioni interiori”
“”, ossia, precisa, la voce della Gospa che però “non è esterna, ma è un impulso, una fiamma o una sorgente”.
Sarebbe
quindi interessante sapere dai veggenti se essi i messaggi li ricevono dalla viva voce della Madonna,
ed in tal caso sarebbero registrabili, oppure se si tratta di “locuzioni interne”
percepibili solo da loro, ed in tal caso
il registratore non servirebbe proprio a
nulla. In sostanza, interesserebbe
conoscere dai veggenti se i messaggi
della Madonna provengono da una voce “esterna” o, al contrario, da una “interna”.
Come
pure sapere come avviene la stesura dei
suoi messaggi.
Essi
sono, infatti, di diversa lunghezza, e se è possibile che, terminata la comunicazione,
i veggenti ricordino a memoria quelli più brevi, è certamente più difficile pensare
che essi possano ricordare per filo e per segno quelli più lunghi, a meno che la Madonna, gentilmente, li detti pazientemente, e che i veggenti si presentino agli
appuntamenti muniti di carta e penna,
per trascriverli.
Ma non
risulta che la gente che accorre per assistere alle loro visioni si sia mai
accorta di ciò.
LO SCANDALO
Val la pena, in chiusura della presente indagine,
ripercorrere il tormentato cammino delle presunte apparizioni di Medjugorje e delle vicende ad esse connesse tratte da “Avvenire”
del 30-7-2009 e del 18-3-2010,
dal più volte citato numero straordinario della rivista “Oggi” del 5.6.1011
nonché dal “Corriere della Sera” del 22.6.2011.
Il 25
giugno 1981 sarebbe dunque avvenuta la
prima “apparizione”.
A
gennaio 1982 viene costituita dalla Diocesi di Mostar (da cui Medjugorie
dipende) una prima commissione d’inchiesta
che in conclusione definisce il “fenomeno Medjugorje” una “grande
truffa”.
Nel 1987 l’allora Card.Ratzingher incarica la Conferenza Episcopale composta
da tutti i vescovi della allora Jugoslavia di chiarire la situazione. Essa, con la
cosiddetta “Dichiarazione di Zara” del 10 aprile 1991 conclude che dei fatti di Medjugorie “ non constat de
supernaturalitate” ossia che “non risulta
si tratti di un avvenimento di
origine soprannaturale”.
Principali
“negazionisti” sono il
vescovo di Mostar al momento dei fatti, Pavao Zanic, ed il suo successore Ratko Peric.
Nel luglio 2008 fece scalpore la lettera
30-5-2008 dell’Arcivescovo Angelo Amato, all’epoca segretario della Congregazione per la
dottrina della Fede, riguardante il frate francescano Tomislav Vlasic, il
consigliere spirituale dei veggenti. In quella lettera si spiegava che nel
contesto del “fenomeno Medjugorje” il dicastero
stava trattando il caso di Vlasic e che con decreto del precedente 25
gennaio il dicastero stesso gli aveva
imposto “severe misure cautelari e disciplinari”. E questo perché
Vlasic era stato segnalato alla Congregazione per la dottrina della Fede per
divulgazione di dubbie dottrine, manipolazioni delle coscienze, sospetto
misticismo, disobbedienza ad ordini
legittimamente impartiti ed
addebiti “contra sextum” (contro il 6° comandamento - nda -)””. In base a tali accuse la Congregazione aveva decretato 5 sanzioni con la minaccia di
interdetto in caso di mancata
accettazione, interdetto che è poi scattato automaticamente a causa del rifiuto
del frate di obbedirvi.
A
questo punto il frate avrebbe dovuto
essere sottoposto ad un processo penale canonico per verificare le pesanti
accuse che gli erano rivolte: ma per
evitare ciò egli chiese ed ottenne la riduzione allo stato laicale.
Infatti la lettera 10-3-2009 inviata da padre Josè Rodriguez Carballo, Ministro Generale dei Frati
Minori, ai frati provinciali di Bosnia-Erzegovina,
Croazia e Italia, informava che il Santo
Padre “accogliendo la richiesta
di padre Tomislav Vlasic OFM, membro della minoritica provincia di S.Bernardino
da Siena (L’Aquila), responsabile di condotte lesive della comunione ecclesiale sia in ambito
dottrinale che disciplinare ed incorso nella censura dell’interdetto, gli ha concesso la grazia della
riduzione allo stato laicale (amissio
status clericalis) e la dimissione dall’ordine. Inoltre il Santo Padre ha
concesso all’oratore, motu proprio, la
remissione della censura incorsa, nonché la grazia della dispensa dai voti religiosi e da tutti gli oneri connessi con la sacra ordinazione, incluso il
celibato. Come salutare precetto penale - sotto pena di scomunica da dichiararsi dalla Santa Sede ed in caso di necessità anche senza previa ammonizione canonica – al
sig. Tomislav Vladic vengono imposti i
precetti sotto elencati: a) interdizione assoluta di esercitare qualsiasi forma di apostolato…; b) DIVIETO ASSOLUTO DI RILASCIARE DICHIARAZIONI IN MATERIA RELIGIOSA SPECIALMENTE RIGUARDO AI “FENOMENI DI MEDJUGORJE”; c) proibizione assoluta di abitare nelle case dell’Ordine dei Frati Minori”.
Particolare sottolineatura è data a quest’ultimo precetto: infatti il Ministro
Generale raccomanda ai Superiori
dell’Ordine “di avvertire opportunamente i GUARDIANI ED I RESPONSABILI DELLE CASE FILIALI
sul pieno rispetto, da parte di Tomislav
Vlasic, delle disposizioni pontificie che lo riguardano, in modo particolare di
quella relativa alla proibizione di
abitare nelle case comunque
appartenenti all’Ordine dei Frati
Minori, SOTTO PENA DI RIMOZIONE DALL’UFFICIO ”.
A
seguito della drammatica situazione
verificatasi, il 17 marzo 2010 viene istituita la “Commissione internazionale di inchiesta su Medjugorje” presieduta dal Card. Camillo Ruini.
Essa è
composta dai Cardinali Josef Tomko, Vinco Pulijc, Josip Bozanic,
Julian Herranz, Angelo Amato,
nonché da teologi ed esperti quali mons. Tony Anatrella, don Pierangelo Sequeri, padre David Maria Jaeger, padre Zdislaw Josef
Kijas, padre Salvatore Perrella, il reverendo Achim Schutz, segretario, e mons.Krzyszof
Nykiel, segretario aggiunto.
E’
evidente l’enorme responsabilità affidata a tale Commissione il cui giudizio,
se negativo, creerebbe disillusione e
grave turbamento in quanti hanno creduto
e tuttora credono in Medjugorje che si riterrebbero ingannati e vittime di interessi che nulla hanno a che
fare con la religione cattolica.
Scrive
in proposito Vittorio Messori, noto giornalista esperto in materia religiosa
sul Corriere della Sera del 22-6-2011: ““Al
punto in cui si è giunti una sconfessione ufficiale della verità dei fatti
da parte di Roma sarebbe una catastrofe sul piano pastorale. Ma catastrofico sarebbe anche il
contrario : una smentita ufficiale, cioè, della posizione di due vescovi (Pavao
Zanic e Ranko Peric succedutisi alla guida della diocesi di Mostar cui
Medjugorje appartiene – nda) che negano senza esitazione la soprannaturalità
ma parlano non di miracoli ma di “truffe e inganni” “”.
Finalmente,
in questi giorni, la “Commissione
Internazionale d’inchiesta” ha
terminato i suoi lavori e la sua relazione è stata consegnata alla
“Congregazione per la dottrina della Fede” che a sua volta la consegnerà al
Papa per il suo giudizio definitivo.
Il
ritardo con cui la Commissione (istituita, si ripete, il 17-3-2010) ha tardato a
comunicare il frutto dei propri lavori fa presumere quanto grandi
siano state le difficoltà
incontrate nello sforzo di chiarire
la dibattuta questione.
Si
attende ora la decisione del Papa. Con la speranza che essa smentisca le
previsioni del Card. Schonborn secondo il quale “…Finchè i fenomeni continuano,
sicuramente non si arriverà ad un giudizio definitivo della Chiesa”.
Ossia, se le “apparizioni” continueranno, chi sa fra quanti anni e, forse, mai.
CONCLUSIONI
Al termine di questa indagine, le conclusioni.
Ad
avviso di chi scrive, i cosiddetoti “fenomeni
di Medjugorje” sono frutto delle
fantasie, impressioni, confidenze dei cosiddetti “veggenti” raccolte da adulti che su di esse hanno
costruito un castello di credenze,
suggestioni e curiosità tendenti ad arrecare benefici agli
abitanti di una zona economicamente depressa, se non anche personali .
Questa
convinzione deriva dalla lettura di
testi riportati fedelmente, virgolettati, e che tengo a disposizione di
chiunque li volesse esaminare.
Per la
chiarezza aggiungo che la doppia virgolettatura - “” -
riguarda frasi tratte da vari testi
che ne contengono altre a loro volta virgolettate.
Ho
limitato al massimo i commenti anche se
spesso, quando la loro lettura è una sfida al buon senso ed all’intelligenza di qualsiasi persona dotata di normale raziocinio, avrei tanto desiderato
farne molti. Lascio ai lettori fare i
propri.
Non ho
neppure troppo ironizzato su dialoghi
infantili, parole ed affermazioni
degne di comparire su giornali
umoristici piuttosto che su di una stampa che
pretende di avere contenuti
religiosi ed educativi.
Né ho commentato alcuni fatti
straordinari ispirati da una accesa
fantasia che tenta di suggestionare
il lettore con avvenimenti
strambi e privi di significato come, per dare la prova delle presunte
apparizioni, un “orologio con le lancette capovolte che continuano il loro viaggio a ritroso nel
tempo ticchettando vivacemente”. E’ evidente che, se le prove sulla serietà e
credibilità dei fatti di Medjugorje sono queste, esse sono ben deboli, scadenti ed al limite del ridicolo.
Come
pure gli annunci (e tanto più grave è il fatto che essi siano riferiti dalla penna di un sacerdote)
di avvenimenti futuri misteriosi, confusi ed oscuri, assieme a segreti che avendo lo scopo di impressionare il
lettore ottengono viceversa una reazione
contraria creando dubbi e riflessioni
negative.
Tutto, evidentemente, per
creare una religiosità popolare basata sull’immaginario e sul fantastico che è in realtà superstizione, ben diversa da quella che
dovrebbe essere, ed è, la vera religione cattolica.
Infine, la
miserevole fine della vita religiosa di colui che è stato il
consigliere spirituale dei veggenti.
Ma
quali consigli, suggerimenti, esempi ha
egli potuto fornire a 5 giovani nel
pieno dello sviluppo fisico e della crisi adolescenziale, e ad un fanciullo
privo di senso critico infantilmente esposto
a fantasie e suggestioni? E’ un
interrogativo che rischia di far
crollare tutto il castello creato attorno a Medjugorie.
E non
si dica che quanto emerso è frutto – come taluni sostengono - di
un insanabile contrasto fra clero diocesano e clero secolare, fra i
vescovi di Mostar ed i frati di
Medjugorie. Infatti, come più sopra sottolineato,
il vertice dell’Ordine dei Frati Francescani
ha pienamente condiviso le
decisioni prese dalla Chiesa nei confronti
di un suo adepto, minacciando addirittura di gravi censure quei
guardiani di conventi francescani che
osassero aprire le porte a Tomislav Vlasic, il loro ex
confratello espulso dall’Ordine e
ridotto allo stato laicale. E se si considera quanta sia la misericordia che
gli eredi di S.Francesco sono soliti
riservare ai peccatori, vien da
pensare a quanto gravi siano gli
addebiti, fra cui la MANIPOLAZIONE DELLE
COSCIENZE, attribuite all’oggi signor
Tomislav Vlasic.
Un’ulteriore,
finale considerazione.
La
“Congregazione per la dottrina della Fede” ha emesso in data 25.2.1978 le “Norme
per procedere nel giudizio delle apparizioni
e rivelazioni presunte “ ove si afferma che occorre effettuare una valutazione iniziale dei fatti dell’evento presunto basata su criteri positivi e
negativi. Fra questi ultimi si citano le azioni gravemente immorali commesse
dalla persona o da quelli che erano insieme alla persona al momento
dell’evento.
Ora,
dal momento che il signor Vlasic (al quale sono
stati elevati dall’autorità ecclesiastica i gravi addebiti di cui sopra)
è stato spesso accanto ai “veggenti” in occasione delle presunte “apparizioni”, vien da chiedersi se non sia anche questo un elemento a sfavore
della bontà dei fatti di Medjugorie.
Padova 6-8-2014
Giovanni Zannini