mercoledì 9 ottobre 2019

SULLA PROSTITUZIONE: LA FRANCIA INSEGNA?


Può sorprendere che la Francia, considerata piuttosto libertina, abbia recentemente adottato, in materia di prostituzione una legge che è attualmente la più avanzata in Europa (e, forse, nel mondo) sotto il profilo giuridico e sociale, nella difesa dei diritti delle persone prostituite.
Infatti, già il 13-4-2016 l'Assemblea Nazionale Francese ha approvato la legge n.2016-444 che sancendo “il divieto di acquisto di atti sessuali e la punibilità del cliente che li ottiene in cambio di denaro” ha avuto l'effetto di una vera e propria rivoluzione rispetto alla legislazione fino ad allora in vigore in Francia e che venne duramente contestata da quanti traggono vantaggio dal turpe sistema della prostituzione, che fecero il possibile per bloccarla.
Con essa, infatti, viene abolito il reato di adescamento che puniva la prostituta e, al contrario, sancendo il divieto di acquisto dell'atto sessuale, istituisce un reato punito con una multa – da 1500 euro ad un massimo di 3750 in caso di reiterazione – per chi desidera comperare l'atto sessuale ricorrendo alla prostituzione altrui.
In sostanza, non viene punita la prostituta che offre la disponibilità del proprio corpo, sibbene chi, in cambio di denaro, le richiede tale disponibilità.
La legge n.2016-444 era stato il frutto di un acceso dibattito fra quanti, in nome di un esasperato concetto di libertà sostenevano fosse legittimo per la prostituta offrire il proprio corpo, e per il richiedente acquistarlo, e chi invece sosteneva che nessuno ha il diritto di sfruttate la precarietà e la vulnerabilità di un'altra persona attraverso la richiesta – che è in sé atto di violenza ed ostacolo alla parità fra uomo e donna – di un atto sessuale in cambio di denaro.
Oltre a queste argomentazioni aveva influito sull'approvazione della legge in questione anche il cosiddetto”Modello nordico” adottato con buoni risultati da nazioni come Svezia, Norvegia, Islanda
ed Irlanda del nord – ma anche in Canada - secondo le quali i clienti delle prostitute sono penalizzati nella convinzione che per combattere la prostituzione occorre punire chi intende fruirne in cambio di denaro mentre invece paesi come la Germania e l'Olanda che hanno sostenuto il principio del “Sex work”, ossia la legalizzazione del mercato del sesso, ha fatto aumentare drammaticamente il mercato dello sfruttamento sessuale.
Finalmente, il Consiglio Costituzionale francese – la nostra Consulta – ha l'1 febbraio scorso definitivamente sancito la costituzionalità della legge 2016-444 che prevede, fra l'altro, un Fondo per la prevenzione della prostituzione e la fornitura di un supporto per recuperare le sue vittime, nonché una politica d'informazione nazionale diretta in particolare agli istituti scolastici che illustri la realtà della prostituzione ed i pericoli della commercializzazione dei corpi.
Saggiamente, l'art.22 , l'ultimo, della legge prevede che a due anni dall'entrata in vigore il governo francese presenti al Parlamento un rapporto di valutazione dei suoi risultati: sarà questa l'occasione per stilare un primo bilancio sulla sua efficacia e, in caso positivo, consentire ad altri paesi, fra i quali l'Italia, di inserire i suoi principi nella propria legislazione.

Padova 3-9-2019 Giovanni Zannini

Nessun commento:

Posta un commento