domenica 29 maggio 2016

FINALMENTE PAROLE CHIARE SULLE MIGRAZIONI

Nel caos delle opposte opinioni sul fenomeno migratorio in atto da anni, dall’accoglienza indiscriminata alla reazione più becera, costituisce un punto fermo e chiaro la lettera inviata dal Presidente del Consiglio dei Ministri italiano Matteo Renzi al Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk ed al Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker. Essa accompagna un allegato definito “Migration compact” (“Patto sulle migrazioni”),  che l’Italia propone all’Europa per gestire l’imponente fenomeno migratorio in atto e, oltre a ciò, per scongiurare una crisi che minaccia la stessa Unione Europea “in rapporto alla tenuta di Schengen ed al principio di libera circolazione”.
Esso afferma che il fenomeno degli emigranti cosiddetti “economici” (fermo il dovere di accogliere, dopo gli opportuni controlli,  i “rifugiati”  che richiedono “rifugio” in Europa fuggendo da guerre ed altre violenze per motivi politici o religiosi ) va affrontato e risolto  a monte eliminando le cause prime che lo generano, e non con accoglienze generalizzate - sia pur dettate da ammirevoli pietà e carità cristiana - che invece aggravano il fenomeno illudendo gente disperata che,  pur a rischio della vita, l’approdo in Europa costituirà il toccasana per una esistenza migliore. Mentre, al contrario, salvo rare eccezioni, sarà per i nuovi arrivati  l’inizio di un’esistenza grama in campi di raccolta disagiati, a contendere ai residenti pochi posti di lavoro, o languire nell’ozio e nell’incertezza del domani,  oggetto sovente di sfruttamento da parte di persone di pochi scrupoli o, peggio, tentati di aderire all’IS, il terroristico stato islamico  
Meglio, molto meglio, qualche doloroso esemplare caso di respingimento e di rimpatrio forzato – ammorbidito magari da un “kit” di doni che attenui la rabbia dei respinti – atto a scoraggiare altri disperati dall’intraprendere  una strada carica di pericoli per sé e per gli altri.
Ma, attenzione!: tutto questo sarebbe criminale se non fossero contemporaneamente disposti  aiuti a quelle nazioni, soprattutto africane, da cui proviene la massa dei migranti consentendo loro di intraprendere, volendolo,  la via dell’emigrazione ma in maniera ordinata ed assistita.        
Per questo l’Italia propone all’Europa, con il “Migration compact”, di istituire un “Fondo Europeo per gli investimenti” a favore dei paesi africani  avente lo scopo di finanziare attività economiche e di attrarvi  investitori stranieri. A condizione però  che essi controllino le frontiere, contrastino l’attuale caotico flusso  migratorio, cooperino in materia di rimpatri/riammissioni ed alla lotta  al criminale traffico di  esseri umani.
Senza dimenticare la possibilità di far pervenire gli aiuti  direttamente a quella infinità di Onlus, grandi e piccole,  operanti in Africa, certamente più affidabili di enti governativi talora infidi e corrotti,  e l’opportunità di mobilitare  le rappresentanze diplomatiche europee esistenti in loco.  
Oltrettutto,  potrebbe essere questa l’occasione per la languente economia europea di rianimarsi investendo  in Africa con una specie di nuovo “Piano Marchall ” che, se nel  dopoguerra contribuì alla  rinascita dell’Europa, assicurò  nello stesso tempo agli americani  notevoli benefici: come dire che  un’economia ispirata dalla generosità è in grado di produrre  buoni frutti.                                                                                                                                                                                 

Padova 29-5-2016                                                                                   Giovanni Zannini

Nessun commento:

Posta un commento