L'articolo di Franco Gàbici dal titolo
“Non solo Edison, l'elettricità ha un altro genio, Tesla”,
apparso sul quotidiano “Avvenire” del giorno 11 del decorso mese
di aprile, offre l'occasione per trattare un tema che appassionò il
mondo scientifico dell'epoca. Sulla scorta della biografia di Nikola
Tesla - “L'uomo che ha inventato il XX secolo” - scritta da
Robert Lomas- l'articolista attribuisce senz'altro all'inventore
croato la scoperta del “Campo Magnetico Rotante” che, consentendo
il trasporto dell'energia elettrica (prima confinata nel luogo ove
essa era prodotta), a distanza, diede un contributo essenziale allo
sviluppo dell'umanità.
Per la verità l'attribuzione della
sensazionale scoperta è stata oggetto di un vivace dibattito
(analogo a quello in corso press' a poco negli stessi anni fra il
nostro Antonio Meucci e l'americano Alexander Graham Bell a
proposito del telefono) fra quanti l'attribuivano al Tesla e chi
invece sosteneva che autore ne fosse l'italiano Galileo Ferraris.
Vicenda ampiamente illustrata nel
capitolo “Ferraris o Tesla?” della biografia “Galileo Ferraris,
una grande mente, un grande cuore” (Ed. PIEMME – 1997) stesa dal
sottoscritto sulla scorta di documenti originali.
Un pregevole studio dell'ing.Giovanni
Silva, già direttore dell'associazione che raggruppava le imprese
elettriche italiane d' iniziativa privata, apparso sul n.9 del 10-25
settembre 1947 della rivista “L'elettrotecnica”, fornisce, come
sottolinea la redazione “la decisiva e definitiva documentazione
della priorità della scoperta di Galileo Ferraris” basata sui
seguenti dati:
a) Galileo Ferraris fra l'estate
dell'anno 1885 e la prima metà del 1886 scopre, come confermato da
diversi testimoni, il principio del “Campo Magnetico Rotante” che
non rende pubblico desiderando perfezionarlo ed essendo impegnato
in altre importanti ricerche e nell'insegnamento.
b) il 18 marzo 1888 Ferraris riferisce
all'Accademia delle Scienze di Torino sulle “Rotazioni
elettrodinamiche prodotte da correnti alternate” pubblicata il 22
aprile 1888 su “L'elettricità”.
c) l'1 maggio 1888 vengono rilasciati e
successivamente pubblicati i “brevetti Tesla” poi da lui stesso
illustrati il 15 maggio 1888 dinanzi allo “American Institute of
Electrical Engineers”.
Ciò premesso, l'ing. Silva, riconosce
però che, per quanto possa apparire incredibile, la scoperta di Tesla, successiva a quella di Ferraris, si
verificò in maniera autonoma ed indipendente dalla precedente: la
scintilla del “Campo Magnetico Rotante”, cioè, si è accesa
nel cervello di Tesla poco dopo essersi accesa in quello di
Ferraris, in maniera autonoma ed indipendente l'una dall'altra.
Ma esaminiamo la personalità dei due
personaggi.
NIKOLA TESLA (n.1856 o 1857 - m.1943)
nato a Smiljan in Croazia, nazionalizzato americano, fu, come si
legge sulla ”Encyclopaedia Britannica”, un intraprendente ed
eccentrico inventore (“inventor”) capace di intuizioni geniali e
che batte mille piste, piuttosto che un uomo di cultura dotato di
solide basi scientifiche. Un grande laboratorista intento a continue
sperimentazioni nel campo dell'elettrotecnica, talmente intense per
cui, sempre secondo la “Britannica”, “sebbene ammirasse le
doti intellettuali e la bellezza delle donne, non ebbe il tempo di
rimanerne coinvolto”.
I risultati delle sue sperimentazioni
ebbero pratiche realizzazioni industriali come ad esempio lo
sfruttamento delle Cascate del Niagara per la produzione di energia
elettrica, che gli assicurarono guadagni poi annullati da imprese
fallimentari che alla fine della sua vita lo portarono all'indigenza.
Ebbe notevoli intuizioni quali le
trasmissioni radio utilizzate per la guida di missili; la possibilità
di usare l'eco radio anticipando il radar; realizzò “grafici a
ombre” precursori dei “Raggi X”; studiò un “raggio della
morte” per distruggere aerei e sostenne di aver avuto segnali da
mondi extraterrestri.
Era noto per le sue idee singolari e
discutibili per cui, sempre secondo la “Britannica”, era “una
fonte provvidenziale per i giornalisti in cerca di notizie
sensazionali, ma un problema per i direttori delle pubblicazioni
scientifiche incerti sulla serietà delle sue profezie futuristiche”.
GALILEO FERRARIS (n.1847 - m.1897) nato
a Livorno Vercellese, poi Livorno Ferraris in suo onore, fu uno
scienziato di fama internazionale avendo scoperto che per mezzo di
due correnti alternate presentanti l'una rispetto all'altra una
differenza di fase è possibile produrre un “Campo Magnetico
Rotante” che fu chiamato “Campo Ferraris” e, in Europa,
“Rotante Ferraris”.
Fu docente universitario dedito agli
studi ed alla formazione degli studenti che accorrevano ammirati alle
sue lezioni; autore di numerose importanti pubblicazioni;
rappresentante per l'Italia in congressi scientifici internazionali
ai quali apportò importanti contributi.
Dotato di animo generoso, aiutò
parenti e amici e fu anche assessore al comune di Torino.
Manifestò disinteresse per lo
sfruttamento della sua scoperta e celebre è la sua frase: ” Sono
un professore, non un industriale...Gli altri facciano denari, a me
basta quel che mi spetta: il nome”.
L'elogio più importante attribuito
alla sua memoria fu quello di Thomas Edison che definì Galileo
Ferraris “il più grande fra i grandi che al mondo hanno rivelato
la bellezza della scienza elettrica”.
Padova 27.4.2017
Giovanni Zannini
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