Dunque l’on.Silvio Berlusconi ha deciso di risalire
la china che lo ha portato al fondo della condanna per frode fiscale e lo fa
rinverdendo i colori di quella ”Forza Italia” che ha segnato l’inizio,
innegabilmente brillante, della sua carriera politica.
Già altri personaggi (di certo molto più
importanti, nel bene e nel male, di Berlusconi) hanno, nel passato, tentato la rimonta, ma non gli è andata molto
bene.
Garibaldi, dopo aver fatto dono al re Vittorio
Emanuele delle province meridionali da lui liberate, saluta tutti e se ne torna
a Caprera. Ma il suo sogno, il suo tormento, è la liberazione di Roma che il
tempestivo arrivo del re – il quale a Teano
gli ha sbarrato la strada - gli ha impedito di realizzare.
Pensa alle folle esultanti che l’hanno accolto al
suo sbarco a Marsala, a quelle che lo hanno acclamato per tutto il percorso fino a Napoli ove è
stato accolto in delirio ed è certo che
quello stesso popolo lo seguirà alla conquista di Roma.
Ma non è così: l’entusiasmo con cui viene ancora
una volta accolto in Sicilia nel 1862 si attenua, si affloscia mentre egli
percorre le dure strade della Calabria ed il fatale Aspromonte porrà fine al suo sogno di rinnovare, dopo soli due anni, il
trionfo dei Mille, e di entrare, vittorioso, nella città eterna.
Napoleone al colmo del suo successo, si lancia nel
1812 nella tragica avventura della Russia; sconfitto dal gelo della steppa,
sconfitto nel 1813 a Lipsia da Russia, Prussia,
Gran Bretagna e poi Austria, che gli si sono coalizzati contro, nel 1814
a Fontainebleau firma l’abdicazione e si ritira nell’esilio dorato dell’Elba.
Il ricordo dei passati trionfi, il
desiderio della rivincita ed il timore di essere trasferito in un luogo ancor
più lontano, lo spingono nel 1815 alla fuga
dall’isola proprio nel momento in cui le potenze vincitrici stanno restaurando
l’Europa da lui sconvolta, e che di nuovo si coalizzano contro di lui. Iniziano
così i “cento giorni” dai quali uscirà definitivamente sconfitto a Waterloo e che
lo condurranno alla tomba di S.Elena.
Il caso di Mussolini è troppo noto e recente per
dover essere raccontato. Basta ricordare
la caduta del 25 luglio 1943, ed il suo disperato fallito tentativo di
risorgere, di rimontare, fondando nel
settembre dello stesso anno, dopo la liberazione dal Gran Sasso, la Repubblica Sociale Italiana.
Non sappiamo se Berlusconi saprà rimontare dal
baratro in cui è precipitato: sappiamo solo che lo dirà la storia ed a noi non
resta che aspettare le sue decisioni.
Giovanni
Zannini
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