mercoledì 9 novembre 2011

VINCERE!

L’esito delle votazioni alla Camera ed al Senato dovrebbero indurre capi e gregari delle contrapposte formazioni politiche ad una maggiore prudenza e cautela nel prevedere la propria vittoria tenuto conto di quanto accaduto in Italia alcuni lustri fa allorchè Benito Mussolini pronunciò la frase urlata nel suo famoso discorso:”Vincere! E vinceremo!”.
I più anziani ricordano la martellante campagna propagandistica scandita sui giornali, alla radio, nelle riunioni e nelle canzoni, famosa quella che il “Vincere!”, onde dargli maggior affidamento, lo proclamava per ben tre volte.
E , dal momento che il partito aveva ordinato “E’ abolita la stretta di mano: si saluta romanamente”, quando due s’incontravano, entrambi dovevano alzare il braccio nel saluto romano, poi uno (non è chiaro quale dei due dovesse farlo per primo) doveva proclamare “Vincere!” e l’altro rispondere con un convinto “Vinceremo!”.
Poi sappiamo com’è andata a finire, per cui suggerirei ai capi partito di astenersi nei proclami, nei discorsi, nei contradditori ed in ogni altra occasione di propaganda elettorale, da previsioni di vittoria certa ed assoluta, ed esprimere invece affermazioni più caute (tipo : “ Prevedo alte possibilità di successo”, “L’esito della campagna elettorale non dovrebbe riservarci sorprese”, “E’ assai probabile che taglieremo il traguardo per primi”, e simili) in modo da lasciar aperta la strada anche all’ipotesi che l’invocata vittoria non arrivi, ed evitare figure barbine.
Com’ è purtroppo accaduto a noi italiani allorchè, dopo aver imprudentemente cantato a squarciagola , nella succitata canzone, “O vincere o morire”, abbiamo poi, dopo la sconfitta, continuato a campare, riconoscendo che eravamo stati cattivi profeti.

Giovanni Zannini

Nessun commento:

Posta un commento