Può sorprendere che la Francia,
considerata piuttosto libertina, abbia recentemente adottato, in
materia di prostituzione una legge che è attualmente la più
avanzata in Europa (e, forse, nel mondo) sotto il profilo giuridico e
sociale, nella difesa dei diritti delle persone prostituite.
Infatti, già il 13-4-2016 l'Assemblea
Nazionale Francese ha approvato la legge n.2016-444 che sancendo “il
divieto di acquisto di atti sessuali e la punibilità del cliente che
li ottiene in cambio di denaro” ha avuto l'effetto di una vera e
propria rivoluzione rispetto alla legislazione fino ad allora in
vigore in Francia e che venne duramente contestata da quanti traggono
vantaggio dal turpe sistema della prostituzione, che fecero il
possibile per bloccarla.
Con essa, infatti, viene abolito il
reato di adescamento che puniva la prostituta e, al contrario,
sancendo il divieto di acquisto dell'atto sessuale, istituisce un
reato punito con una multa – da 1500 euro ad un massimo di 3750 in
caso di reiterazione – per chi desidera comperare l'atto sessuale
ricorrendo alla prostituzione altrui.
In sostanza, non viene punita la
prostituta che offre la disponibilità del proprio corpo, sibbene
chi, in cambio di denaro, le richiede tale disponibilità.
La legge n.2016-444 era stato il frutto
di un acceso dibattito fra quanti, in nome di un esasperato concetto
di libertà sostenevano fosse legittimo per la prostituta offrire il
proprio corpo, e per il richiedente acquistarlo, e chi invece
sosteneva che nessuno ha il diritto di sfruttate la precarietà e la
vulnerabilità di un'altra persona attraverso la richiesta – che è
in sé atto di violenza ed ostacolo alla parità fra uomo e donna –
di un atto sessuale in cambio di denaro.
Oltre a queste argomentazioni aveva
influito sull'approvazione della legge in questione anche il
cosiddetto”Modello nordico” adottato con buoni risultati da
nazioni come Svezia, Norvegia, Islanda
ed Irlanda del nord – ma anche in
Canada - secondo le quali i clienti delle prostitute sono
penalizzati nella convinzione che per combattere la prostituzione
occorre punire chi intende fruirne in cambio di denaro mentre invece
paesi come la Germania e l'Olanda che hanno sostenuto il principio
del “Sex work”, ossia la legalizzazione del mercato del sesso,
ha fatto aumentare drammaticamente il mercato dello sfruttamento
sessuale.
Finalmente, il Consiglio Costituzionale
francese – la nostra Consulta – ha l'1 febbraio scorso
definitivamente sancito la costituzionalità della legge 2016-444
che prevede, fra l'altro, un Fondo per la prevenzione della
prostituzione e la fornitura di un supporto per recuperare le sue
vittime, nonché una politica d'informazione nazionale diretta in
particolare agli istituti scolastici che illustri la realtà della
prostituzione ed i pericoli della commercializzazione dei corpi.
Saggiamente, l'art.22 , l'ultimo, della
legge prevede che a due anni dall'entrata in vigore il governo
francese presenti al Parlamento un rapporto di valutazione dei suoi
risultati: sarà questa l'occasione per stilare un primo bilancio
sulla sua efficacia e, in caso positivo, consentire ad altri paesi,
fra i quali l'Italia, di inserire i suoi principi nella propria
legislazione.
Padova 3-9-2019
Giovanni
Zannini
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