Come molti sanno, a Londra, patria della
democrazia, esiste nel grande parco di Hyde Park il cosiddetto “Angolo degli
oratori” (“Speaker’s Corner”) nel quale
chiunque abbia qualcosa da dire in
qualsivoglia campo, politico, culturale, artistico o religioso che sia, può
farlo, salendo su tribunette esistenti
in loco. Ed è veramente esemplare il
modo in cui la libertà di parola viene espressa in quel luogo in termini
moderati, rispettosa degli altrui diritti, pacata anche nei frequenti
contradditori condotti in maniera ordinata e senza sopraffazioni.
Questa interessante palestra di democrazia attira
l’interesse di molte persone, ed è divenuto anche un richiamo turistico che
viene assai di sovente inserito nei “tours” di visite a Londra.
Perchè, si suggerisce, non creare un “Angolo degli
oratori” anche in Padova nel
quartiere n. 5 - Padova sud-est?.
Potrebbe costituire un’inedita scuola di democrazia
dal vivo l’andare, la domenica mattina ad ascoltare, magari sorseggiando un
caffè o un aperitivo nell’antistante
bar, nel parco di S.Rita, gli interventi di oratori improvvisati magari più
saggi ed interessanti di quelli professionali ed anche, non sarebbe male, con l’occasione, andare ad ascoltare la
S.Messa nella vicina chiesa.
Non ci si nasconde il rischio di incursioni di disturbatori o provocatori a turbare
questa tranquilla palestra di libertà,
per cui la presenza discreta di un paio di vigili urbani (non ci sono quelli di
quartiere?) in borghese, specie le prime volte, sarebbe opportuna.
Che se poi, a causa dell’intemperanza di qualche
intervento ai limiti del buon gusto o per contradditori troppo accesi,
l’iniziativa dovesse fallire, non resterebbe che porvi fine, lasciando agli
eventuali colpevoli la responsabilità di
aver sabotato un’iniziativa che andrebbe ad onore, per la sua originalità, del
Consiglio di Quartiere che l’avesse intrapresa.
Iniziativa che, oltrettutto, avrebbe il vantaggio
di costare poco o nulla, trattandosi solo di acquistare quattro o cinque
tribunette, che, probabilmente, potrebbero anche essere offerte da qualche
mobilificio (uno, in particolare, a tutti noto), che potrebbe accontentarsi, come contropartita, di mettere ben in vista,
su di esse, il proprio logo.
E allora? Il rischio è molto limitato, la spesa
poca o nulla: perché non tentare?
Giovanni Zannini
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