lunedì 11 gennaio 2016

IL DRAMMA DEI MUSULMANI

 Per cercare di capire che cosa veramente dice, con molta umiltà e senza pregiudizi,  abbiamo scorso le pagine de “Il Corano”edito da “Newton & Compton Editori” nel 1994 a cura di Hamza R.Piccardo, con la revisione ed il controllo dottrinale dell'Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia,  ricco di note esplicative: insomma, il testo ufficiale dei Musulmani Italiani.  
Abbiamo rilevato in molti punti concordanza e rispetto per le religioni monoteiste fra cui la cristiana: basti ricordare il versetto 62 della Sura II (Sura si può tradurre in “capitolo”): ”In verità coloro che credono,  siano essi giudei,  nazareni o sabei, tutti coloro che credono in Allah  e nell'ultimo giorno e compiono il bene, riceveranno il compenso presso il loro Signore. Non avranno nulla da temere e non saranno afflitti” e, in nota, si legge che “non c'è alcuna alternativa all'Islam. Ciononostante il versetto  stabilisce tolleranza e rispetto per i seguaci di un culto monoteista”.
Ed al versetto 87  si legge che “…abbiamo dato a Gesù, figlio di  Maria prove evidenti e lo abbiamo coadiuvato  con Spirito di Santità”.
Nella Sura III-42 un omaggio alla Madonna: ”In verità, o Maria, Allah ti ha eletta ; ti ha purificata ed eletta  tra tutte le donne del mondo”. 
Ma molte altre sono le consonanze con il cristianesimo che abbiamo rilevato  nel libro santo dell'Islam: ad esempio in tema di aborto, che nella nota 8 alla Sura LX-12 viene chiaramente definito infanticidio; in tema di  beneficenza (Sura II-271) espressa con un delicato concetto caro all'etica cristiana:” Se lasciate vedere le vostre elargizioni  è un bene; ma è ancor meglio per voi se segretamente date ai bisognosi”; in tema di famiglia e di matrimonio, vedi  nota 19 a pag.307:” La famiglia è la cellula fondamentale di quel complesso organismo che è la società e il matrimonio è lo strumento che ne governa la formazione....”. La Misericordia, poi, che ricorre frequentemente nel Corano (vedi Sura VII-153: “Quanto a coloro che hanno fatto il male e poi si sono pentiti ed hanno creduto…, ebbene il tuo Signore  è perdonatore misericordioso”) non è la stessa sempre invocata da Papa Francesco che le ha dedicato l’Anno Santo che noi cattolici stiamo percorrendo?
Mentre val la pena notare nella nota 18 a pag.379, con  sorpresa e curiosità, un' anticipazione di quello che dirà Lutero molti secoli dopo: ””L'uomo non può realizzare la sua salvezza con i suoi mezzi, è tramite la Grazia di Allah (gloria a Lui l'Altissimo) che sarà ammesso nella “Dimora della Quiete” (il Paradiso)””.
Ed è sulla guerra che il Corano pare manifestare piena risonanza con i principi etici del cristianesimo  e della moderna civiltà giuridica. Si legge infatti in una delle Appendici allegate al testo citato,  la n.9 a pag.582 :””Quando la comunità dei musulmani è aggredita, minacciata, oppressa o perseguitata, i credenti hanno il dovere di combattere esercitando il loro diritto-dovere alla legittima difesa...Allah dice:”Combattete   per la causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, chè  Allah non ama coloro che eccedono”. E' evidente che la guerra ha solo carattere difensivo e che deve essere condotta senza lasciarsi mai andare all'efferatezza ed alla crudeltà””.       
 Pure sulla pace, che nel Corano è citata 35 volte: “ Dio chiama al soggiorno della Pace, e dirige chi egli vuole sulla via diritta “( Sura 10-25); “Entrate in Paradiso in  Pace e con  sicurezza” (Sura 15-46), e molti altri riferimenti si potrebbero citare.


Ma questa edificante lettura viene contraddetta, nelle pagine stesse  del Corano, da affermazioni che danno fondamento e legittimità alla violenza ed alla crudeltà,  come nella Sura IX.
Dice il versetto 29: ”Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah ed il suo messaggero hanno vietato e quelli, della gente della scrittura, che non scelgono la religione finchè non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati”
Ed il n.30:””Dicono i Giudei :”Esdra è figlio di Allah” ed i nazareni dicono :”Il Messia è figlio di Allah”. Questo è ciò che esce dalle loro bocche. Ripetono le parole di quanti, già prima di loro,  furono miscredenti. Li annienti Allah. Quanto sono fuorviati!”.
Poi, versetto n.123: ”O voi che credete, combattete i miscredenti che vi stanno attorno, che trovino durezza in voi. Sappiate che Allah è con i timorati”.
E allora?

Anzitutto, i 6.200 versetti contenuti nel Corano  costituiscono una raccolta un po' caotica, senza filo conduttore, e assai spesso, di difficile interpretazione,  nella quale pensieri saggi e condivisibili, si affiancano ad esortazioni violente e sanguinarie.
Ma, osservano taluni, ciò si verifica anche nelle antiche scritture cristiane, come nel Vecchio Testamento, ove saggezza, bontà, onestà e generosità convivono con immoralità e violenze.
 E’ vero, ma la differenza sta nel fatto che Cristo ha saputo depurare il Vecchio Testamento dalle impurità ed efferatezze di un'epoca barbara evidenziando, invece, nel Vangelo, solo il molto bene che vi era contenuto. Al contrario l’Islam non ha avuto un riformatore (un Cristo musulmano) capace di eliminare la parte arcaica del Corano superata dalla civiltà, lasciando però intatta quella  tuttora valida e condivisibile.

Così, i fedeli sono lasciati nella confusione più assoluta, incerti su quali precetti seguire: ed ecco perché nell’Islam convivono oggi pacifici musulmani e feroci tagliatori di teste.Giovanni Zannini             

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