Per cercare di capire che cosa veramente dice, con molta
umiltà e senza pregiudizi, abbiamo
scorso le pagine de “Il Corano”edito da “Newton & Compton Editori” nel 1994
a cura di Hamza R.Piccardo, con la revisione ed il controllo dottrinale
dell'Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia, ricco di note esplicative: insomma, il testo
ufficiale dei Musulmani Italiani.
Abbiamo rilevato in molti punti concordanza e rispetto per
le religioni monoteiste fra cui la cristiana: basti ricordare il versetto 62
della Sura II (Sura si può tradurre in “capitolo”): ”In verità coloro che
credono, siano essi giudei, nazareni o sabei, tutti coloro che credono in
Allah e nell'ultimo giorno e compiono il
bene, riceveranno il compenso presso il loro Signore. Non avranno nulla da
temere e non saranno afflitti” e, in nota, si legge che “non c'è alcuna
alternativa all'Islam. Ciononostante il versetto stabilisce tolleranza e rispetto per i
seguaci di un culto monoteista”.
Ed al versetto 87 si
legge che “…abbiamo dato a Gesù, figlio di
Maria prove evidenti e lo abbiamo coadiuvato con Spirito di Santità”.
Nella Sura III-42 un omaggio alla Madonna: ”In verità, o
Maria, Allah ti ha eletta ; ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo”.
Ma molte altre sono le consonanze con il cristianesimo che abbiamo
rilevato nel libro santo dell'Islam: ad
esempio in tema di aborto, che nella nota 8 alla Sura LX-12 viene chiaramente
definito infanticidio; in tema di
beneficenza (Sura II-271) espressa con un delicato concetto caro
all'etica cristiana:” Se lasciate vedere le vostre elargizioni è un bene; ma è ancor meglio per voi se segretamente
date ai bisognosi”; in tema di famiglia e di matrimonio, vedi nota 19 a pag.307:” La famiglia è la cellula
fondamentale di quel complesso organismo che è la società e il matrimonio è lo
strumento che ne governa la formazione....”. La Misericordia, poi, che ricorre
frequentemente nel Corano (vedi Sura VII-153: “Quanto a coloro che hanno fatto
il male e poi si sono pentiti ed hanno creduto…, ebbene il tuo Signore è perdonatore misericordioso”) non è la
stessa sempre invocata da Papa Francesco che le ha dedicato l’Anno Santo che
noi cattolici stiamo percorrendo?
Mentre val la pena notare nella nota 18 a pag.379, con sorpresa e curiosità, un' anticipazione di
quello che dirà Lutero molti secoli dopo: ””L'uomo non può realizzare la sua
salvezza con i suoi mezzi, è tramite la Grazia di Allah (gloria a Lui
l'Altissimo) che sarà ammesso nella “Dimora della Quiete” (il Paradiso)””.
Ed è sulla guerra che il Corano pare manifestare piena
risonanza con i principi etici del cristianesimo e della moderna civiltà giuridica. Si legge
infatti in una delle Appendici allegate al testo citato, la n.9 a pag.582 :””Quando la comunità dei
musulmani è aggredita, minacciata, oppressa o perseguitata, i credenti hanno il
dovere di combattere esercitando il loro diritto-dovere alla legittima
difesa...Allah dice:”Combattete per la
causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, chè Allah non ama coloro che eccedono”. E'
evidente che la guerra ha solo carattere difensivo e che deve essere condotta
senza lasciarsi mai andare all'efferatezza ed alla crudeltà””.
Pure sulla pace, che
nel Corano è citata 35 volte: “ Dio chiama al soggiorno della Pace, e dirige
chi egli vuole sulla via diritta “( Sura 10-25); “Entrate in Paradiso in Pace e con
sicurezza” (Sura 15-46), e molti altri riferimenti si potrebbero citare.
Ma questa edificante lettura viene contraddetta, nelle
pagine stesse del Corano, da
affermazioni che danno fondamento e legittimità alla violenza ed alla crudeltà,
come nella Sura IX.
Dice il versetto 29: ”Combattete coloro che non credono in
Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah ed il suo
messaggero hanno vietato e quelli, della gente della scrittura, che non
scelgono la religione finchè non versino umilmente il tributo, e siano
soggiogati”
Ed il n.30:””Dicono i Giudei :”Esdra è figlio di Allah” ed i
nazareni dicono :”Il Messia è figlio di Allah”. Questo è ciò che esce dalle
loro bocche. Ripetono le parole di quanti, già prima di loro, furono miscredenti. Li annienti Allah. Quanto
sono fuorviati!”.
Poi, versetto n.123: ”O voi che credete, combattete i
miscredenti che vi stanno attorno, che trovino durezza in voi. Sappiate che
Allah è con i timorati”.
E allora?
Anzitutto, i 6.200 versetti contenuti nel Corano costituiscono una raccolta un po' caotica,
senza filo conduttore, e assai spesso, di difficile interpretazione, nella quale pensieri saggi e condivisibili,
si affiancano ad esortazioni violente e sanguinarie.
Ma, osservano taluni, ciò si verifica anche nelle antiche
scritture cristiane, come nel Vecchio Testamento, ove saggezza, bontà, onestà e
generosità convivono con immoralità e violenze.
E’ vero, ma la
differenza sta nel fatto che Cristo ha saputo depurare il Vecchio Testamento
dalle impurità ed efferatezze di un'epoca barbara evidenziando, invece, nel
Vangelo, solo il molto bene che vi era contenuto. Al contrario l’Islam non ha
avuto un riformatore (un Cristo musulmano) capace di eliminare la parte arcaica
del Corano superata dalla civiltà, lasciando però intatta quella tuttora valida e condivisibile.
Così, i fedeli sono lasciati nella confusione più assoluta,
incerti su quali precetti seguire: ed ecco perché nell’Islam convivono oggi pacifici
musulmani e feroci tagliatori di teste.Giovanni Zannini