mercoledì 9 settembre 2015

LA PITTURA GENERATIVA DI MAURIZIO TURLON

Il progetto generativo portato avanti dal Politecnico di Milano nasce dalla volontà di indagare ed ampliare i campi della creatività umana non conseguibili ai giorni nostri senza l'utilizzo di strumenti informatici.
Questo progetto comprende l'arte generativa che è un'espressione creativa necessariamente mediata da un codice (software generativo) risultato di un processo a cui contribuiscono, con diversi gradi di autonomia, artista e sistemi non umani che si propongono di rappresentare (con forme, colori, suoni...) strutture complesse originate da differenti esperienze formative. In tal modo è possibile realizzare una delle modalità espressive più adatte per coniugare il rapporto fra arte e scienza.
Maurizio Turlon padovano laureato in fisica all'Università patavina, già insegnante di matematica e fisica nei licei cittadini, è l'alfiere a Padova di questo tipo di pittura che consente di creare e visualizzare forme definite in spazi di varie dimensioni.
Per rendere esplicita e comprensiva la pittura generativa egli parte dalla considerazione che l'arte e la scienza che originariamente convivevano utilizzando gli stessi principi e le stesse regole (ricordiamo personaggi famosi contemporaneamente artisti e scienziati) si sono nel tempo divaricati, ma solo apparentemente. Si pensi, per fare un esempio, ad un albero che dietro la triplicità della chioma, del tronco e delle radici presenta caratteristiche equivalenti alle strutture di un fiume (fonte, percorso, foce) convergenti con le risultanze ispirate dal concetto fisico-matematico detto “dipolo”.
Da qui, utilizzando migliaia di programmi frutto di una vita di studio e di passione per le discipline scientifiche, Turlon ha trovato il modo di esprimere la propria creatività agendo sulla sua magica tastiera così come il comune pittore creando fantastiche composizioni che, associate a impulsi fisico sonori, emettono suoni riconducibili ai più vari generi musicali.
Nella recente mostra “Momart Art Exibition” presso l'ex macello di via Cornaro, Turlon ha presentato sue opere stampate su tela con forme e colori sin qui mai realizzati che hanno suscitato l'interesse dei visitatori: un viaggio intrigante tra vista, udito e mente.


Giovanni Zannini  

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