POLITICA E ALCOOL
E' noto che si raccomanda agli
automobilisti di non superare ai pasti l'assunzione di più di un bicchiere di
vino per evitare di provocare incidenti
stradali troppo spesso gravi e mortali mentre si è alla guida di un mezzo
motorizzato.
Ma nel suo recente libro di
memorie “A Journei”, l’ex primo ministro inglese Tony Blair scrive che, per
darsi coraggio ed uscire “dall’incubo” di dover decidere se affiancare gli Stati Uniti nella guerra
d'aggressione a Saddam Hussein contro il volere della maggioranza degli inglesi
“la sera, prima di cena, bevevo un whisky o un gin tonic e, durante il pasto,
più di un bicchiere di vino per rilassarmi”.
Troppo, evidentemente, per tutti
ed ancor più per un uomo politico sul quale pesano gravi responsabilità, prima
fra tutte quella di collaborare per il mantenimento della pace nel mondo.
E’ dunque colpa dell’alcool troppo abbondantemente ed
imprudentemente assunto se l’ex Primo
Ministro inglese non si è accorto delle menzogne inventate da George Bush e dai
suoi complici per giustificare l’intervento militare che ha provocato una
guerra con danni incalcolabili di vite
umane, la distruzione di enormi risorse economiche ed alimentato l’odio delle
popolazioni mediorientali per il mondo occidentale?.
Ancor più grave sarebbe il fatto
che egli abbia difeso la sua decisione “per il timore che Saddam Hussein potesse produrre armi di distruzione di
massa” riconoscendo con ciò di essere caduto -
pur potendo disporre di un raffinato “Intelligence Service” in grado d’
informarlo su come effettivamente stessero le cose, o addirittura, nonostante ciò - nel
trabocchetto tesogli dal tradizionale alleato d’oltre mare che abusò
clamorosamente della fiducia in lui riposta.
Quanto sopra sta a dimostrare,
ove ce ne fosse bisogno, quale sia la pericolosità dell’abuso di alcool che può
addirittura provocare danni in ambito internazionale, ben più gravi di quelli,
già drammaticamente pesanti, delle stragi del sabato sera.
Vi è da rammaricarsi che nel 2003
Tony Blair non abbia avuto occasione di transitare, dopo cena, per le strade italiane perché, in tal caso, la
nostra Polizia Stradale avrebbe anche potuto metterlo per un pò al fresco, per fargli smaltire la
sbornia ed impedirgli di combinare altri
guai.
Giovanni
Zannini
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