Lettere alla “Difesa del Popolo”
NOTIZIE BUONE A META’
Vi sono
notizie che fanno piacere e altre che non piacciono affatto, ma vi sono
anche quelle che suscitano,
contemporaneamente, impressioni positive ma anche negative.
Quando, ad esempio, leggiamo sul “Sole 24 Ore” che
“Prada (per chi non lo sapesse, uno dei
gruppi italiani più forti della moda e
del lusso - n.d.a.) raddoppia l’utile a 122 milioni” e che “nel corso dei primi tre mesi sono stati
inaugurati 8 nuovi negozi e altri 7
nelle settimane successive” portando così a 402 il numero dei negozi gestiti
direttamente, non resta che
compiacersene con i titolari della società e con i loro collaboratori.
Armando Branchini, direttore della “Fondazione
Altagamma”, informa su “Avvenire” - titolo:
“Altagamma: il lusso non muore mai” – che tutte le categorie del lusso
“vanteranno un giro d’affari in crescita” e che sarà soprattutto “la fascia altissima”, o il
“lusso assoluto”, a trainare il mercato: e dal punto di vista strettamente
economico e commerciale, in un momento di crisi così pesante, notizie come
queste potrebbero anche far piacere.
Ma, d’altro canto, esse creano contemporaneamente
una reazione negativa perché evidenziano che al mondo c’è chi spende milioni e milioni in autovetture,
abiti, scarpe, gioielli, orologi e borse costosissimi, e che, incapace di
rinunciare a determinati livelli di consumo, non si accorge che la maggior
parte della gente è oggi costretta a tirare la cinghia e, molti, troppi, a
morire di fame.
Dovrebbero capire, costoro, che spesso hanno studiato
in prestigiose università, che scandalo non è solo rubare, uccidere o esibire
comportamenti licenziosi, ma anche banchettare
alla faccia di chi ha fame.
Diano un’occhiata, li prego, al quadro di Emilio Longoni “Riflessioni di un affamato” qui a fianco riportato,
e pensino se non sia il caso di dar ascolto a
quanti (la Chiesa per prima), invitano alla moderazione anche per evitare possibili
derive violente, e raccomandano di intraprendere stili di vita alieni da ogni forma esasperata di consumismo,
all’insegna di due semplici parole, “frugalità” e “sobrietà”, tanto care a quel santo di Assisi.
Giovanni Zannini
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